Matteo Piloni/ Luglio 26, 2018/ Comunicati stampa, In Commissione V: Territorio e Infrastrutture, Politica del territorio e sul territorio, Racconti dal Pirellone, Rassegna stampa/ 0 comments

Piano Territoriale Regionale (PTR). PILONI E PONTI (PD): “UN RITARDO COLPEVOLE CHE NON FARÀ RECUPERARE IL SUOLO PERDUTO”

“In commissione Territorio l’assessore Foroni questa mattina ha ammesso che per valutare la legge sul consumo di suolo (l.r. 31/2014) è necessario approvare il Piano territoriale regionale che però, a causa delle divisioni politiche della scorsa maggioranza, ha subito un ritardo clamoroso di tre anni che ha provocato, nella nostra regione, un significativo aumento del consumo di suolo”.

Questo il commento dei consiglieri regionali del PD Matteo Piloni e Gigi Ponti, dopo l’incontro avvenuto questa mattina in commissione Territorio con l’assessore Pietro Foroni, intervenuto per comunicare la ripresa dell’iter di approvazione dell’adeguamento del Piano territoriale regionale, ai sensi della legge regionale 31 del 2014 sul consumo di suolo, iter che era stato interrotto la scorsa legislatura.

“La legge 31/2014 prevede l’adeguamento, da parte della regione, del proprio Piano territoriale (PTR) entro 12 mesi dall’entrata in vigore, definendo, per ambiti territoriali aventi caratteristiche omogenee, la soglia regionale di riduzione del consumo di suolo da recepire a cascata in tutti gli ambiti istituzionali – spiegano Ponti e Piloni – con l’adeguamento dunque di tutti gli strumenti di pianificazione territoriale: dai Piani Territoriali delle Province e della Città Metropolitana, ai Piani di Governo del Territorio”.

“Questi obiettivi sono stati disattesi e Il Piano territoriale, dopo 3 anni, non è ancora stato approvato. Quindi anche le province non hanno ancora adeguato i loro Piani territoriali di coordinamento (PTCP) alla soglia di riduzione del consumo del suolo entro 12 mesi dall’approvazione delle modifiche al PTR”.

“La Legge 31/2014 non ha segnato nessuna inversione di tendenza, ma anzi ha accelerato il consumo di suolo anziché fermarlo. Sono stati troppi i ritardi, troppe le deroghe che non hanno consentito, né lo consentiranno in un immediato futuro, di concretizzare sul territorio il traguardo previsto dalla Commissione europea di giungere entro il 2050 a una occupazione netta di terreno pari a zero”.

“Ora la Giunta regionale vuole concludere l’Iter. Bene! Ma il ritardo di questi anni non si recupererà, così come il suolo già consumato.

 

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