Entro giugno 2019 una nuova legge sui parchi che superi quella ormai obsoleta del 1983, in cui si parli di razionalizzazione e accorpamenti su base volontaria, e che contenga una visione più moderna e attuale della funzione dei parchi. È la proposta di Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd e capogruppo in commissione agricoltura, dopo l’audizione di questa mattina, in VIII Commissione Agricoltura, dell’assessore regionale Rolfi.
“Ho spiegato come e perché vedremmo un superamento della vecchia legge dell’83 e di quella approvata a fine 2016, che non ci ha proprio convinti – racconta Piloni al termine della seduta –. L’attuale legge sui Parchi ha 35 anni e si basa sull’idea esclusiva della salvaguardia del territorio. In questi anni i parchi sono diventati molto di più. Per questo è ora di una nuova legge che regolamenti, in chiave moderna, la funzione di “tutela e fruizione” dei Parchi, in sinergia con uno sviluppo sostenibile dei territori, valorizzando le peculiarità delle singole realtà e dei rispettivi territori e promuovendo un sistema integrato delle aree protette che preveda “anche” una razionalizzazione degli enti.”
Ma la legge 28 del 2016 sulla riorganizzazione del sistema di gestione e tutela delle aree regionali protette, che è stata bloccata nella passata legislatura dalla stessa maggioranza, non è la soluzione ideale: “Prevede in sostanza di fare meno parchi ed è totalmente inadeguata. Una norma che legifera esclusivamente sulla razionalizzazione degli enti e che dopo due anni è ancora ferma sulla definizione degli ambiti territoriali di riferimento, non è quella che ci serve. E, nella sostanza, non ha portato ad alcun risparmio di spesa, se questo era l’obiettivo. Ma nemmeno una maggiore fruizione dei nostri parchi”, continua Piloni.
Dal punto di vista del consigliere Pd si deve “guardare oltre: consentiamo ai parchi di rinnovare i consigli di amministrazione quanto prima, non tra un anno, e con i nuovi enti ci diamo la tempistica necessaria per cercare di fare una legge che va oltre la semplice razionalizzazione rendendo più moderna la funzione dei parchi. È l’occasione per farlo e per rendere i parchi più moderni e protagonisti dell’ambiente, del paesaggio, dei nostri territori”.
Deludente la risposta dell’assessore: “Purtroppo l’assessore non ha voluto cogliere la nostra proposta, fissando una tempistica che punta solo ad attuare una razionalizzazione. Nulla di più -conclude Piloni –. Invece noi chiediamo più coraggio all’assessore. Il coraggio di proporre una nuova legge che contestualizzi il testo dell’1983, cogliendo l’occasione per rivisitare in chiave moderna e attuale il ruolo e le funzioni delle aree protette in una visione non più di sola salvaguardia, ma di tutela, fruizione, valorizzazione e sviluppo sostenibile”.