Leggo che la Lega sarà in piazza per protestare contro la mancanza di medici di base. Finalmente! C’è voluta la pandemia per convincerli del fatto che l’impostazione ospedalocentrica voluta da loro e dal centrodestra in Lombardia sia da archiviare.
Ci ricordiamo tutti le frasi di noti esponenti leghisti secondo cui “Nessuno va più dal medico di famiglia”: una falsità pericolosa usata per giustificare il sistematico smantellamento del sistema sanitario lombardo operato dal centrodestra. Un approccio di cui la pandemia ha mostrato tutti i limiti e per il quale tutti i cittadini hanno pagato.
Ora ci aspettiamo che siano coerenti e disconoscano Fontana, Moratti e le scelte, sbagliate, fatte in Lombardia in ambito sanitario in questi anni, sempre supportate dai vertici leghisti, Salvini in primis.
Ma che soprattutto mettano in campo iniziative concrete per affrontare la carenza dei medici di base come, ad esempio:
l’adeguamento economico dei medici provvisori;
la possibilità della libera scelta anche per gli assistiti dei medici provvisori;
le indennità economiche per chi frequenta i corsi di formazione;
l’allargamento delle maglie per l’accesso alla graduatoria dei medici di base titolari; l’incremento del numero delle borse per il corso di formazione e di equipararne l’importo a quello previsto per la specializzazione ospedaliera;
l’incentivare la copertura delle zone più periferiche;
la pianificazione in anticipo delle sostituzioni;
la semplificazioni delle procedure burocratiche di scelta e revoca;
e soprattutto, le risorse necessarie da destinare alle ATS lombarde, affinché possano assumere un contingente adeguato di giovani medici neoformati in medicina generale e cure primarie da impiegare sul territorio.
Tutte proposte che abbiamo fatto in questi mesi ma che la Lega ha sempre respinto.
Chissà se le piazze faranno cambiare loro idea.