Matteo Piloni/ Marzo 1, 2022/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

“Il reale problema della medicina territoriale è da imputare alla gestione di Regione Lombardia, non certo ai medici di famiglia” anche il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni interviene in merito alla polemica scoppiata in questi giorni tra i medici di medicina generale che lamentano un carico eccessivo di lavoro burocratico che toglie tempo prezioso alle cure dei pazienti e la vicepresidente Moratti che ha spostato invece la questione sugli orari e sulla necessità di una riorganizzazione della categoria.

“La carenza di medici di base è una emergenza vera e anche in Consiglio regionale abbiamo più volte affrontato la questione con mozioni e proposte che impegnano la giunta lombarda su diversi fronti – incalza Piloni  – dall’adeguamento economico dei medici provvisori che dovrebbero anche poter operare sulle piattaforme informatiche (le quali, a loro volta, dovrebbero essere semplificate e aggiornate), alla possibilità della libera scelta anche per gli assistiti dei medici provvisori, alle indennità economiche per chi frequenta i corsi di formazione, all’allargamento delle maglie per l’accesso alla graduatoria dei medici di base titolari, all’equiparazione dell’esperienza svolta in incarichi provvisori al corso triennale in medicina”.
“Come gruppo Pd, nello specifico, abbiamo chiesto anche di incrementare il numero delle borse per il corso di formazione e di equipararne l’importo a quello previsto per la specializzazione ospedaliera – aggiunge Piloni – di incentivare la copertura delle zone più periferiche, di pianificare con anticipo le sostituzioni, semplificare le procedure burocratiche di scelta e revoca e, soprattutto, prevedere le risorse necessarie da destinare alle ATS lombarde, affinché possano assumere un contingente adeguato di giovati medici neoformati in medicina generale e cure primarie da impiegare sul territorio”.

“Si tratta di proposte che sicuramente non sono risolutive, ma che potrebbero portare una boccata di ossigeno e rilanciare finalmente la dignità di figure che sono fondamentali per il potenziamento della sanità territoriale e che Regione Lombardia pare continuare a ignorare” conclude il consigliere dem.

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