Era il 15 gennaio 2018. Un gruppo di mamme cremasche di ragazzi autistici, in rappresentanza delle associazioni CremAutismo e Diversabilità, sono state audite in commissione Sanità di Regione Lombardia per raccontare la loro esperienza e quella di realizzare “il progetto di vita” per rispondere meglio alle esigenze di ogni singolo ragazzo.
Questa mattina, dopo quattro anni, si è tenuto un incontro in comune a Crema per presentare l’avvio del percorso sperimentale sul progetto di vita per ragazzi autistici nel cremasco.
Un progetto che durerà tre anni, con l’obiettivo di diventare permanente, finanziato con il contributo di regione Lombardia che abbiamo ottenuto nel dicembre del 2019, insieme ai colleghi Lena e Degli Angeli.
Un progetto che esce dalla sfera dell’assistenza e diventa ciò che deve essere, con il coinvolgimento dell’Asst di Crema, dell’Ats Valpadana, del comune di Crema e della Comunità sociale cremasca, rivolto ai soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico che prevede la strutturazione di un modello organizzativo per la definizione multidisciplinare del “Progetto di vita”, attraverso il coinvolgimento dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali in un modello di rete con una modalità organizzativa innovativa, multidisciplinare e stabile che salvaguardi la continuità assistenziale.
È stata una delle prime questioni di cui mi sono occupato non appena eletto in Regione, nel tentativo di portare avanti ciò che altri hanno iniziato.
Nella foto, infatti, io non ci sono. Ma ci sono coloro che hanno avanzato e sostenuto la richiesta a Regione, come Agostino Alloni, e le mamme che hanno ideato e pensato il progetto.
Io ho dato il mio piccolo contributo e oggi sono felice che il percorso sia iniziato.