Per i medici di base è emergenza ma la Regione non fa nulla di quello che dovrebbe e, come sempre, dà la colpa al Governo.
La Lega e i suoi alleati hanno scoperto che per medici di base è emergenza solo da una settimana. Per anni hanno sostenuto che i medici di base non contavano nulla. Ora non trovano di meglio che incolpare il Governo dell’emergenza, mentre è proprio Regione che potrebbe fare molto e da subito.
Chiede al Governo di accorciare i tempi di formazione, ma già potrebbe farlo da sola. Chiede di aumentare i posti nelle facoltà di medicina e nelle scuole di specializzazione, ma non si preoccupa di riattivare sul tema il tavolo avviato in passato con i rettori lombardi.
L’unico provvedimento che ha saputo chiedere e ottenuto, e a cui abbiamo opposto un fermo no, è stato di aumentare il numero degli assistiti fino a 2000, fatto assolutamente inaccettabile perché lesivo della dignità dei medici che già ad oggi faticano a offrire un servizio ai propri assistiti e inadeguata per i cittadini che di fatto si troverebbero con un’assistenza solo sulla carta.La pandemia non gli ha proprio insegnato nulla.
La Lega rifiuta di assumersi responsabilità. Invoca l’autonomia ma quando può esercitarla non lo fa. Gioca a rimpiattino. Rifiuta di impegnare la Giunta su quanto potrebbe fare subito, voltando di fatto le spalle ai cittadini.
Con una mozione noi abbiamo chiesto atti concreti e fattibili: aumentare il numero di borse per specializzandi e medici di medicina generale, e di aumentarne l’importo utilizzando le risorse che ha a disposizione, i residui di oltre 340 milioni di euro del bilancio del 2020, 90 dei quali sulla sanità.
Abbiamo chiesto di incentivare i medici di base a coprire gli ambiti territoriali carenti da almeno 12 mesi, concedendo per i primi 5 anni spazi pubblici in concessione gratuita da utilizzare come studio e rimborsando fino all’80% delle spese sostenute per assumere personale infermieristico e amministrativo.
Di pianificare in largo anticipo le sostituzioni dei medici di base che cessano la propria attività, così da non lasciare centinaia di ambiti sguarniti e di aumentare il numero di pazienti che i medici in formazione possono convenzionare, come sostituti, dai 500 pazienti attuali a 1500.
Di semplificare per i cittadini l’iter di “scelta e revoca” del medico di base, attivando convenzioni con farmacie e uffici postali che consentano di effettuare l’intera procedura prevista.
Di prevedere le risorse necessarie da destinare alle ATS lombarde affinché possano assumere un contingente adeguato di giovati medici neoformati in medicina generale e cure primarie da impiegare sul territorio, così da poter effettivamente creare un welfare di comunità e di prossimità.
La mozione è stata bocciata a riprova che alla Lega non interessa la salute dei cittadini ma far credere loro di aver risolto i problemi. L’imbarazzo della maggioranza si è rivelato anche nel fatto che, a voto segreto, ha ottenuto quasi gli stessi voti delle opposizioni.
Da parte nostra certamente auspichiamo un’interlocuzione con il Governo, ma quello che serve ora è avere il coraggio di intervenire in prima persona.