La Moratti ha dichiarato oggi di non volere trovare una soluzione per i richiami dei cittadini lombardi in ferie.
La priorità deve essere quella di non compromettere la campagna vaccinale.
Per questo si tratta di mettere insieme la necessità di raggiungere il prima possibile un’alta percentuale di persone vaccinate e il legittimo desiderio dei cittadini, dopo un anno di chiusure, di andare in vacanza.
Un accordo è possibile, grazie alla collaborazione tra Regioni, che devono mettere a disposizione i dati, e al supporto del portale di Poste per le prenotazioni. Si tratta di programmare la distribuzione dei preparati e organizzare le agende, visto che molte Regioni hanno già dato la disponibilità a rinforzare i presidi vaccinali per accogliere i turisti.
La scelta di posticipare le seconde dosi per tre vaccini su quattro – dopo 35/42 giorni la seconda dose per Pfizer e Moderna e dopo 72 quella per AstraZeneca – allunga infatti i tempi di immunizzazione.
Con la conseguenza che moltissimi richiami cadranno tra luglio e agosto e con evidenti difficoltà per i nuclei familiari a causa di scadenze temporali diversificate. E così molti cittadini si stanno ponendo il tema di ritardare l’immunizzazione al rientro o addirittura saltare il secondo appuntamento pur di fare qualche giorno di vacanza, con pericolose ricadute sui contagi che infatti potrebbero ripartire proprio al mare o in montagna.
Per evitare di compromettere i risultati fin qui raggiunti, o che la campagna di vaccinazione subisca ritardi o battute d’arresto, serve un sforzo organizzativo e di programmazione. Ma occorre innanzitutto la volontà di risolvere i problemi.
Per questo abbiamo invitato Regione Lombardia a sedersi al tavolo della Conferenza Stato Regioni per trovare una soluzione nell’interesse collettivo.
Del resto da giugno avremo una quantità importante di dosi di vaccini.