Matteo Piloni/ Gennaio 22, 2021/ Racconti dal Pirellone/ 0 comments

A PROPOSITO DI DATI
L’ultima settimana (14-21 gennaio) ha registrato un calo del numero dei positivi (circa il 20% in meno rispetto alla scorsa settimana).
Dopo due settimane di crescita il numero dei casi positivi torna a diminuire. E questo è andato positivo, probabilmente dovuto alle restrizioni in atto da domenica scorsa.
Così come il numero dei decessi è inferiore alla scorsa settimana, ma purtroppo superiore alla prima settimana di gennaio.
Purtroppo il numero dei tamponi continua ad essere stabile, e quindi ben lontano dai 40/50 mila tamponi giornalieri effettuati a novembre. Mentre si registra un lieve calo dei ricoverati in terapia intensiva (12% in meno della scorsa settimana), si verifica un aumento dei ricoverati non in terapia intensiva (30 in più della scorsa settimana, che a sua volta ne ha avuti 251i in più della prima di gennaio).
Una situazione che si conferma altalenante rispetto al resto del Paese, e che non è una buona notizia in quanto dimostra che manca un controllo efficace e stabile della pandemia. In questa situazione il vaccino anti-covid è l’unico strumento per uscirne.
Per quanto riguarda le singole province, a Cremona nell’ultima settimana registriamo 98 nuovi positivi ogni 100mila abitanti. Un numero inferiore, seppure di poco, rispetto alla settimana scorsa, ma superiore alla prima settimana di gennaio (90).
Brescia, Mantova, Como e Sondrio sono le province che registrano un aumento significativo di nuovi positivi nell’ultima settimana.
Cosa fare? Aumentare le attività di tracciamento e il numero di tamponi, tornando almeno ai livelli di novembre che, inspiegabilmente, sono diminuiti. vaccinare le persone più fragili ed anziane quanto prima (perchè quelle più esposte e a rischio ricovero in ospedale), e ottenere l’autorizzazione di altri vaccini anti-covid oltre a quello Pfizer per  “correre” per la campagna vaccinale.
Sostenere le attività che sono chiuse con ulteriori ristori (sia dello Stato che Regionali – a proposito ricordo che la Regione ha “risparmiato” 42 milioni di euro che devono essere destinate alle attività chiuse). Valutare la possibilità di differenziazioni territoriali, per consentire ad alcune realtà (scuola ma anche attività economiche) di poter riprendere ovviamente garantendo il rispetto delle norme.
Ricordarsi infine le 4 regole fondamentali: distanziamento, mascherina, igienizzazione delle mani e ricambio aria nei locali al chiuso.

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