Matteo Piloni/ Dicembre 2, 2020/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

“Regione Lombardia potrà finalmente dare il via libera alle Rsa, affinché aprano alle visite dei parenti degli ospiti”, lo fa sapere il consigliere regionale del PD Matteo Piloni dopo l’approvazione, oggi pomeriggio durante la discussione del progetto di legge sui ristori alle strutture protette, di un ordine del giorno del gruppo Pd presentato in aula dal collega dem Carlo Borghetti, primo firmatario e vicepresidente del Consiglio regionale.

“Con il nostro ordine del giorno – spiega Piloni – la Regione dovrà ‘dare indirizzo’ alle strutture protette della Lombardia (Rsa, Rsd ecc.) di riaprire alle visite dei parenti, in sicurezza, utilizzando i tamponi rapidi e implementando così le linee guida che il Ministero della Salute ha emanato solo poche ore fa”.

“È passata, inoltre, la nostra proposta che prevede la costituzione, entro un mese, di un Tavolo sociosanitario regionale che coinvolga gli specialisti e i gestori dei servizi sociosanitari per monitorare le misure regionali adottate per combattere il virus. Non solo: grazie alla nostra sollecitazione, l’assessore regionale al Welfare Gallera ha deciso di portare la dotazione finanziaria a 250 milioni di euro, in quanto i 100 milioni previsti non erano sufficienti”.

Poi ci sono gli aspetti che non hanno superato il vaglio del consiglio e della maggioranza: “Non è passato purtroppo il meccanismo di ristoro da noi proposto, che avrebbe remunerato tutti i maggiori costi sanitari sostenuti dalle strutture protette a causa della pandemia, stabilendo contemporaneamente il blocco delle rette per tutto il 2021. In questo modo, temiamo che le risorse stanziate dalla Regione con questa legge comunque non basteranno e così le strutture, molto probabilmente, aumenteranno le rette agli utenti, come sta già succedendo in qualche caso. Non è una buona cosa, considerato il momento di crisi socioeconomica in corso”.

“E non è stata accettata nemmeno la proposta di effettuare tamponi settimanali agli ospiti e agli operatori: la Regione insiste nel volerli prevedere solo ogni 15 giorni, ma non basta a evitare focolai. Il voto alla legge è stato, comunque, positivo, con la riserva di insistere ancora con la Giunta regionale sulle questioni importanti che non ci sono state accolte” conclude Piloni.

 

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