Matteo Piloni/ Ottobre 1, 2020/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Oggi pomeriggio, in commissione Parchi e Agricoltura, è iniziata la discussione sul progetto di legge che mira a modificare la governance del Parco agricolo sud di Milano con un nuovo modello gestionale su base consortile autonoma e il referente dem Matteo Piloni non ha esitato a ribadire le sue perplessità su almeno tre questioni.

“La prima riguarda la forma: immaginare una gestione consortile per un parco, oggi, mi sembra assai anacronistico, dal momento che questo tipo di gestione è superata da decenni. Inoltre esistono diverse normative in vigore e un dibattito aperto tra i 60 comuni che lo rappresentano” dice il consigliere, riferendosi alle previsioni contenute nella L.R. 28/2016 e alle relative delibere di attuazione.

“La seconda questione riguarda il merito – aggiunge Piloni – in quanto un articolo specifico di questo progetto di legge mira a rivedere proprio il piano territoriale che, invece, non solo è un piano valido ma fino ad oggi ha permesso un argine agli appetiti di costruire consumando suolo. C’è per altro un disegno strategico di grande parco metropolitano insieme al Parco nord Milano che verrebbe affossato. Prendiamo atto che il centrodestra vuole bloccare questo progetto!”

“La terza questione, la più importante, riguarda le risorse economiche – prosegue Piloni – Dal momento che questa legge non comporta oneri finanziari aggiuntivi in capo alla Regione, il dubbio (e il timore) che sorge spontaneo è che i comuni dovranno sobbarcarsi anche le somme che oggi sono versate dalla Città Metropolitana e che, in questi anni, ha garantito il bilancio versando più di 600 mila euro l’anno, contro i 360 mila della regione. I comuni, e quindi i cittadini, lo sanno?”.

“Regione dovrebbe accompagnare i processo insieme ai territori e alle istituzioni che gestiscono il Parco. E invece, ancora una volta, qualcuno vuol far calare decisioni dall’alto che, in questo caso, rischiano solo di far male al Parco e al futuro del territorio, bloccando di fatto un delicato processo di aggregazione tra il parco agricolo sud e quello nord di Milano e quindi un processo voluto dal territorio.” conclude Piloni.

 

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