“La Regione non può fare economia sulla pelle dei disabili più gravi, deve ritirare e modificare la delibera del 23 dicembre scorso.”
Lo dichiara il consigliere regionale Matteo Piloni che annuncia una mozione che sarà discussa in Aula nella seduta di martedì prossimo, 14 gennaio.
La delibera regionale contestata è la n. 2720, approvata l’antivigilia di Natale, con cui la Regione prende atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili, ma al contrario di quanto ci si aspetterebbe modifica in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020: viene per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario sia minorenne) e viene abbassato il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver è vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne ha bisogno per un tempo più limitato non avrà diritto a questa parte di contributo e che, comunque, anche chi ne avrà diritto dovrà integrare in modo sostanziale per poter pagare stipendio e contributi al caregiver. Si consideri che il contributo complessivo era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate.
“È paradossale – aggiunge Piloni – che nel momento in cui le risorse statali vengono aumentate in modo consistente da questo governo, e che la Regione può aumentare da 70 a 91 milioni il proprio fondo a favore dei disabili, Lega e alleati decidano di risparmiare proprio sui più deboli e bisognosi. Spostano così tutto il peso ancora di più sulle famiglie che già hanno oneri di cura, economici e non, molto pesanti. La Regione ha compiuto una scelta del tutto sbagliata e le chiediamo di correggerla prima dell’entrata in vigore, prevista tra sole tre settimane”.
MOZ296
È una vergogna visto che chi ha un figlio disabile uno dei genitori ha dovuto rinunciare a tutto anche il lavoro vergognatevi!!
ha completamente ragione. E’ proprio per questo che abbiamo presentato per domani in consiglio regionale una mozione per chiedere di cambiare la decisione che, per correttezza di informazione, è stata presa dalla giunta.
In Emilia Romagna li hanno già tagliati e li danno agli extra comunitari più i 2 milioni che gli danno già e diventano 5 i milioni che vanno agli extra comunitari..
In Emilia-Romagna nel 2019 il fondo per la non-autosufficienza, da cui derivano le risorse per i disabili gravissimi, è stato portato a quasi 450 milioni e salirà addirittura a 460 nel 2020 con il bilancio appena approvato. Ed è un fondo che aumenta ogni anno, dal 2009. Una cifra che raggiunge il mezzo miliardo di euro se si aggiungono le risorse del Fondo nazionale del Fondo “Dopo di noi”, oltre che i finanziamenti assegnati all’Emilia-Romagna per i progetti “Vita indipendente”. Le risorse del Fondo regionale arrivano così a eguagliare quanto lo Stato stanzia per l’intero Paese.
Sempre in Emilia-Romagna, grazie al finanziamento regionale, si può arrivare a coprire fino all’80% del costo di riferimento dei servizi forniti nei centri socio-riabilitativi diurni e residenziali per persone con disabilità, quando i Livelli essenziali di assistenza fissati dallo Stato prevedono il 70%. Grazie quindi all’intervento regionale, non solo la risposta di servizi è più ampia, ma le quote a carico degli utenti sono mediamente più basse di quelle previste dalle norme nazionali.
Risorse ben lontane da quelle della Lombardia.