“La Lega vuole aprire la caccia alla volpe, nemmeno fossimo in Inghilterra, dove per altro è stata bandita. Ci chiediamo se intenda invitare anche la nobiltà britannica”, scherzano, ma non troppo Matteo Piloni e Niccolò Carretta, consiglieri regionali del Pd e di Lombardi civici europeisti. La battuta è presto spiegata: questo pomeriggio, l’VIII Commissione Agricoltura ha votato il parere alle modifiche al Regolamento di attuazione sulle Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria. Nelle more del regolamento, la Lega ha presentato una proposta di modifica, attraverso un’osservazione, che di fatto equipara il cinghiale, di cui è necessario un più efficace contenimento, alla volpe.
“Ma non è assolutamente la stessa cosa: i problemi che portano i cinghiali in molti territori della Lombardia è ormai noto e ha bisogno di interventi specifici e puntuali – dicono Piloni e Carretta –. Per quanto riguarda la volpe, invece, ci chiediamo come si possa arrivare a paragonare la sua naturale presenza sui nostri territori all’emergenza cinghiali, con i danni che provocano, sia all’agricoltura che alle persone”.
Quindi, “in Commissione abbiamo chiesto che la Giunta acceleri la definizione e l’approvazione dei piani di gestione, che sono la vera priorità per rendere efficace il contenimento del cinghiale ed è il motivo per cui abbiamo votato a favore del parere – continuano i due consiglieri –. Ora ci aspettiamo che la Giunta si occupi di questo, recuperando il tempo perduto a quasi due anni dall’approvazione della legge, lasciando invece perdere certe forzature che la Lega continua a riproporre sulla caccia, come già avvenuto in consiglio appena dopo l’estate”.
Tra l’altro, ricordano Piloni e Carretta, “Regione Lombardia non è la prima volta che tenta un colpo di mano aprendo alla caccia alla volpe: solo lo scorso giugno il Tar di Brescia ha sonoramente bocciato i piani di abbattimento provinciali, che fanno capo agli Ambiti territoriali di caccia di nomina regionale. A maggior ragione, ci auguriamo che la Giunta non presti il fianco a queste forzature che sembrano ridicole, ma in realtà tendono ad allargare le maglie della permissività della caccia in Lombardia e dia invece risposte per rendere efficace il contenimento delle specie dannose come appunto il cinghiale, ma anche la nutria”.