Lo ha denunciato Assosuini in queste ore.
A causa della situazione epidemiologica della peste suina africana, 31 comuni del cremasco potrebbero entrare a breve in zona di restrizione.
Se la peste suina dovesse arrivare nel mantovano, a Brescia o a Cremona sarebbe un disastro colossale per un intero comparto e tutta la sua filiera, a cominciare dalle esportazioni.
Se oltre due anni e mezzo fa Regione Lombardia ci avesse ascoltato e si fosse attivata mettendo in campo degli interventi per bloccare la diffusione del virus, rilevato all’epoca in Piemonte, non saremmo arrivati a questo punto.
La peste suina africana è alle porte e ci saranno a breve degli elementi di restrizione. D’altra parte, non si può fare diversamente, considerato che da Palazzo Lombardia nessuno ha mossa mai un dito per fermare il contagio. Avevo portato in Commissione Agricoltura persino la proposta di appoggiarci al macello cremonese ProSus, affinché diventasse un punto di riferimento per la Regione.
E la struttura si era messa a disposizione gratuitamente per gestire la situazione. Ma niente da fare: la disponibilità non è interessata né alla Giunta regionale, né al Ministero. E i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Il rischio di un disastro economico per uno dei comparti di punta dell’economia lombarda è fortissimo ed è tutto in capo alla Giunta di centrodestra, che ha sempre fatto finta di niente e ha aspettato di intervenire negli ultimi tempi.
Oggi terremo un incontro a Milano suo tema e settimana prossima porteremo alcune proposte in consiglio regionale per chiedere di fare quanto non è stato fatto fino ad oggi.