Personale ridotto all’osso, sovraffollamento, condizioni al limite per chi è recluso e mai così tanti suicidi: dall’inizio dell’anno, 54 detenuti si sono tolti la vita, 56 secondo il sindacato di polizia che include anche chi smette di mangiare e bere fino a morire. Parliamo del 50% in più rispetto al 2023. Così non si può andare avanti.
Qui in Lombardia, le carceri non vanno meglio. Negli ultimi giorni le nostre consigliere Miriam Cominelli e Roberta Vallacchi sono state al carcere di Brescia, Canton Mombello. Le criticità di una struttura ormai inadeguata sono innumerevoli.
È urgente un intervento risolutivo per tutte le carceri. Misure spot come il Decreto “carcere sicuro” della destra non offrono soluzioni efficaci. La finalità della pena deve essere la rieducazione del detenuto.
E per fare ciò, le persone – chi vive o lavora in carcere – non devono essere abbandonate. Per capire i bisogni e le necessità di questo mondo, visitiamo regolarmente gli istituti di pena lombardi per poi proporre soluzioni concrete.
Tra le nostre proposte, anche la mia per garantire personale sanitario, specie nell’ambito della salute mentale, negli istituti penitenziari. Perché la salute è un diritto, sempre. Basta fare spallucce. Le carceri devono tornare a essere luoghi di rieducazione e non pozzi neri di disperazione.