Matteo Piloni/ Luglio 16, 2024/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

546 alloggi vuoti nel 2022, 729 nel 2023. Questi   i dati degli alloggi sfitti, che non risultano oggetto di nessun finanziamento in provincia di Cremona.  A questi si devono aggiungere 200  alloggi liberi (erano 219 nel 2022),  58  alloggi in ristrutturazione (erano 100 nel 2022), mentre quelli resi liberi nei primi mesi del 2023 sono 182. Solo 109 sono gli alloggi sfitti recuperati, mentre 23 quelli messi in vendita, per un totale complessivo del patrimonio abitativo di Aler di 1301 alloggi vuoti.

“Un aumento significativo- sottolinea il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni- emerso da un ricerca effettuata con accessi agli atti presso tutte le Aler della Lombardia, realizzata dal nostro gruppo in consiglio, che dimostra il fallimento delle politiche abitative della giunta regionale”. 

I freddi dati tracciano un quadro a dir poco preoccupante. Nel 2023 gli alloggi sfitti di Aler in Lombardia sono pari a 22.496. Quelli liberati solo nel 2023 sono 3.556, una cifra che non si discosta molto da quella del 2022 che, secondo quanto si poteva ricavare dal Programma regionale di sviluppo sostenibile (Prss), era pari a 3.996. Una cifra che fa prevedere uno scenario fosco per i prossimi anni. Se infatti calcoliamo un aumento medio annuo di 3500 alloggi vuoti e lo moltiplichiamo per i prossimi quattro anni arriviamo nel 2027 a 14 mila, che sommati ai 22.496 già liberi nel 2023 fa 36.496.

“I dati provano- attacca Piloni- che  la politica abitativa della Regione non funziona e la legge di assegnazione degli alloggi è completamente inadeguata. Per questo siamo al lavoro per presentare in autunno una proposta di legge sui servizi abitativi pubblici e privati convenzionati. Per dare risposta al fabbisogno abitativo e alla necessità di un mix sociale è necessario rendere semplice e veloce la procedura di assegnazione degli alloggi. Viste le scarse risorse pubbliche, inoltre, è necessario che le case destinate alle persone con redditi bassi, inferiori ai 16 mila euro l’anno (Sap) siano ristrutturate dal pubblico. Il resto degli alloggi può essere assegnato in stato di fatto. In questo quadro la Regione si deve fare promotrice di un accordo con aziende, sindacati e banche per destinare 5000 alloggi vuoti Aler all’anno nello stato di fatto. L’accordo dovrebbe prevedere l’assegnazione gratuita degli alloggi, da parte di Aler e Comuni, fino al completamento dei lavori di ristrutturazione. Per fare questo le banche dovrebbero concedere mutui per la ristrutturazione, le cui rate sarebbero dedotte direttamente dallo stipendio dei lavoratori, con la garanzia delle aziende”.

 “Ma non solo- continua Piloni- bisogna dare risposta alle famiglie con componenti con disabilità gravissima con bandi specifici per l’assegnazione di alloggi adeguati e anche nello stato di fatto finalizzato a loro.  Quanto alle case sul mercato libero bisogna trovare il giusto equilibrio tra le legittime esigenze di guadagno da affitto del privato e la calmierazione dei canoni per le famiglie, proponendo un canone ridotto, con le giuste garanzie di pagamento al privato e garanzie per l’eventuale sloggio per morosità colpevole”.

“Serve- conclude Piloni- una trasparenza che oggi manca completamente.  Ogni Aler lombarda deve inserire nei prossimi bilanci come mancata entrata i dati riguardanti il numero di alloggi sfitti, box e immobili commerciali vuoti e i relativi costi di mantenimento, quali Imu e riscaldamento”.

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