Tira davvero una “brutta aria”, ma sembra che il problema non esista. Non se ne parla. Ogni tanto qualche scaramuccia tra chi dovrebbe e non fa e tra chi, giustamente, pretende che si faccia molto di più. Ma non si va oltre.
Eppure il problema è serio.
La pianura padana è la Regione più inquinata d’Europa. Qui più che altrove si dovrebbero far atterrare risorse e politiche ambientali, senza lasciare soli i Comuni ad adottare piccole misure, spesso inefficaci.
Agricoltura, Biomassa, Trasporti, Efficienza energetica. Sono i 4 settori su cui servirebbe intervenire pesantemente.
Eppure la nostra Regione, la Lombardia, non lo fa. E nemmeno ne parla. Nell’ultimo bilancio ha tagliato oltre il 70% delle risorse destinate alle politiche ambientali. Da 15 anni non aggiunge 1 euro al trasporto pubblico e ha confermato il contratto a Trenord per altri dieci anni. Sugli insediamenti di logistica continua a non fare nulla e consumare suolo. Sulla sostituzione delle caldaie inquinanti ha fatto molto di più il Comune di Milano, investendo il triplo delle risorse della Regione.
Preferiscono dare la colpa all’Europa.
Invece servirebbe un grande, nuovo, piano dell’aria. Prevedendo risorse e programmando azioni concrete. Un piano di 5 anni, ambizioso, da portare avanti e coinvolgendo tutti: categorie economiche, sociali, mondo politico, associazioni.
Non solo non si fa, ma nemmeno se ne parla.
Forse è venuto invece il momento di invertire la rotta. Perchè l’unico obiettivo deve essere quello di ridurre le emissioni.