Quanto accaduto a Genova è una gigantesca tragedia.
Il pensiero è rivolto alle vittime, ai loro famigliari e a tutti i genovesi.
Non è il tempo delle polemiche, e tutti devono lavorare per capire, quanto prima, cosa è successo e perchè.
Non serve nemmeno la ricerca immediata di capri espriatori. Sarà la magistratura ad appurare le responsabilità. Lo prevede la democrazia. Ed è bene ricordarlo.
Ma questa tragedia ci deve ricordare soprattutto quanto sia importante la manutenzione delle infrastrutture nel nostro Paese. E quanto occorra investire.
E’ proprio con questa consapevolezza che come gruppo regionale PD della Lombardia abbiamo presentato una serie di emendamenti al bilancio regionale dello scorso luglio puntando proprio sulla sicurezza. Non quella “percepita”, ma quella che ticca la nostra quotidianità. Infrastrutture comprese.
La chiusura da parte del Governo di Italia Sicura è stata una scelta sbagliata. Le infrastrutture e il rischio idrogeologico sono ancora oggi un’emergenza di questo Paese. Non è una questione di ordinaria amministrazione. Gli investimenti e il lavoro da fare sono ancora molti. Un dipartimento apposito che si occupi esclusivamente di dissesto idrogeologico è tanto importante quanto necessario. Mi auguro che il Governo torni sui suoi passi e, di fronte a quanto accaduto a Genova, non solo ripristini Italia Sicura a, anzi, la rafforzi. Edilizia scolastica, dissesto idrogeologico e un piano sulle infrastrutture del nostro Paese.
Anche in Lombardia abbiamo dei problemi in questo senso. Molti ponti sul PO ad esempio, e non solo, sono chiusi e manifestano cedimenti strutturali, a dimostrazione che la manutenzione e il loro adeguamento ai flussi di traffico, in questi anni, sono stati carenti.
E laddove la manutenzione rischia di essere più costosa dell’opera stessa, è necessario investire fin da subito nella costruzione di nuove opere. È con questo spirito che insisto affinchè le risorse per un nuovo ponte a Casalmaggiore siano reperite quanto prima.
Nel 2010 la finanziaria di Tremonti (decreto n. 78 del 31 maggio 2010, riconvertito in legge con la n.122 del 30 luglio 2010) ha tolto a Regione Lombardia, come ad altre regioni (e di conseguenza a comuni e province), le risorse da utilizzare per la manutenzione delle strade e dei ponti. Decisione il cui esito, a distanza di anni, si palesa ad esempio attraverso la chiusura del ponte di Casalmaggiore o di quello di San Daniele.
La scelta della Regione di bloccare il protocollo con Anas per la manutenzione delle strade (scelta che ho condiviso!) dimostra un’assenza di strategia regionale oltre che uno stanziamento di risorse per le Province del tutto insufficiente ad affrontare i tanti problemi infrastrutturali.
La manutenzione delle infrastrutture è necessaria.
Forse non porterà consenso, ma ci fa dire di aver fatto, ognuno, il proprio dovere.
Ricordiamocelo di fronte alle terribili immagini di Genova, e lavoriamo tutti per garantire questo tipo sicurezza. Anche in Lombardia.