Nella giornata di oggi i giornali hanno riportato l’inchiesta realizzata da Greenpeace sulla presenza di Pfas nell’acqua dei nostri territori. I risultati delle analisi pubblicate hanno evidenziato valori molto alti soprattutto nelle province di Bergamo, Pavia e Lodi, e anche nella nostra provincia, riportando il valore più alto a Crema.
Ovviamente questa notizia ha creato preoccupazione, e ho provato a capire di più.
*Innazitutto: cos’è il Pfas?*
Si tratta di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) presenti nella falda. Di fatto sono composti chimici usati prevalentemente dall’industria.
Nel 2017 emerse una presenza molto alta nel Veneto, tanto che l’allora Governo nominò un commissario proprio per affrontare l’emergenza. Da allora sono iniziati una serie di controlli, da parte delle Regioni e dalle società che gestiscono il servizio idrico, come Padania Acque che in provincia di Cremona esegue oltre 3500 controlli in un anno.
I dati pubblicati da greenpeace riguarderebbero l’acqua cosiddetta “grezza” e cioè non trattata per renderla potabile.
Per quanto riguarda il nostro territorio, Padania Acque ha chiarito che i dati di Crema si riferiscono ad un pozzo dismesso nel 2021 e che i limiti dell’acqua in rete non hanno mai superato le indicazione dell’Istituto superiore di sanità.
*Significa niente Pfas?* Assolutamente no.
Questa sostanza inquinante esiste ed è purtroppo presente nella falda. Per questo è importante una costante azione di monitoraggio. E proprio per questo chiederemo a Regione un aggiornamento della situazione in Lombardia e risorse ad Arpa per aumentare e rafforzare i controlli per un ulteriore monitoraggio da concludersi entro fine anno.
QUI il comunicato di Padania Acque spa:
QUI i dati di greenpeace: