Matteo Piloni/ Aprile 26, 2023/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Oggi l’ex senatore della Lega Simone Pillon, noto per le sue posizioni ultraconservatrici, mi chiama in causa per ribattere alla mia critica rivolta alla giunta regionale per aver concesso il patrocinio ad un’iniziativa che vedeva Pillon relatore. Iniziativa tra l’altro preceduta da un suo tweet in cui annunciava che, durante la serata, avrebbe parlato di sostituzione etnica.
La sua replica è che “noi” diamo i patrocini a chi sfila in mutande (il livello è questo) ricordandomi l’art. 29 della Costituzione, e cioè che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
Ecco, un matrimonio e la famiglia. Ovvero il riconoscimento di due coniugi – una coppia – anche per garantire la tutela dei figli – di bambini.
Ecco cosa dice la Costituzione!
Lo ripeto: le famiglie sono sotto assedio per mancanza di servizi, per i costi di mille cose, per la casa, per i tempi del lavoro che non si conciliano con quelli degli affetti, per una mobilità lombarda che non aiuta, per una sanità inaccessibile.
C’è bisogno di politiche vere a sostegno delle famiglie, e di continuare a percorrere la strada dei diritti. E non di patrocini alle idee di Pillon a cui, visto che apprezza le frasi di Cervantes, ricordo che “l’amore è invisibile, entra ed esce dove vuole senza che nessuno gli chieda cosa stia facendo”. Nemmeno lui.
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