Matteo Piloni/ Dicembre 20, 2022/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Per la maggioranza di centrodestra che governa la nostra Regione esistono Comuni, e quindi cittadini, di serie A e di serie B. A certificarlo ancora una volta sono state le risorse che la maggioranza di centro destra, in occasione del bilancio approvato ieri, ha deciso di “distribuire” ai comuni amici.
Un atteggiamento “clientelare” che nulla ha a che vedere né con lo sviluppo di un territorio né con un modo di amministrare utile allo stesso.
Invece di sostenere progetti di carattere territoriale, utili alla crescita di un intero territorio, piuttosto che di rispondere a necessità vere e da anni sul tavolo, nell’ultimo bilancio di questa legislatura il centrodestra, pensando di ottenere qualche ritorno elettorale, sceglie di dare i soldi ai comuni dello stesso colore politico.
Per quanto riguarda la nostra Provincia è semplice fare l’elenco. I soli Comuni che hanno ottenuto delle risorse sono 10: 8 nel cremasco e 2 nel casalasco, 6 amministrati dalla Lega e 4 che vedono un sindaco iscritto, o vicino, a Fratelli d’Italia.
Non entro nel merito dei singoli interventi che vengono finanziati. Ogni Comune ha le sue necessità.
Ma perché finanziare solo questi progetti? Che criteri sono stati utilizzati? Perché non sostenere, invece, progetti di valenza territoriale, sostenuti da tutti i sindaci, di ogni parte politica?
La verità è che si tratta di “mance” a scopo elettorale. È questo il modo giusto di amministrare i soldi di tutti i cittadini lombardi?
Perché non finanziare bandi, che diano la possibilità a tutti i comuni di accedere a quei fondi? Oppure, perché non usare gli stessi fondi per progetti di valenza territoriale, che vadano a produrre effetti non solo sul singolo comune, ma su un insieme di essi? Beh, è chiaro il perché: ad un mese dalle elezioni, alla maggioranza non interessa il bene della Lombardia, quanto piuttosto arraffare un po’ di voti che li aiutino alle prossime elezioni!
In realtà si tratta semplicemente dell’ennesima dimostrazione che, per chi governa la nostra regione da 28 anni, la sanità, il sociale e i trasporti non sono un diritto di tutti, ma soltanto di pochi. Meglio se “amici”.

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