Lo sapevate che, se siete di Capralba (o anche di Crema) e utilizzate, per andare a Milano, la linea Cremona-Treviglio, una delle tre peggiori direttrici del mese di gennaio, non avrete diritto ad alcun rimborso? Parola di Trenord! Perché fa fede la direttrice più lunga che è la Treviglio-Milano e non quella più corta, anche se poi a Milano non ci arrivate, perché avete perso la coincidenza. Un fatto incredibile che grida vendetta.
Che il nuovo tipo di rimborso elargito da Trenord ai pendolari che subiscono ritardi e soppressioni – in vigore dal 1° aprile – fosse una vera beffa lo avevamo già detto.
Non solo non è più automatico e deve essere richiesto dall’utente attraverso una procedura molto più complessa, ma cambia anche il calcolo dei disservizi e diventa molto più difficile ottenerlo perché, se prima erano considerati i ritardi di oltre cinque minuti, ora si considerano quelli di oltre quindici minuti.
Basti pensare, a titolo di esempio, che per il servizio di gennaio oggi risultano sotto lo standard qualitativo soltanto tre direttrici, mentre con il vecchio metodo sarebbero state venti.
Le segnalazioni che arrivano dai pendolari superano la fantasia e qualsiasi peggior previsione, dimostrando che questa operazione non è che un modo per far risparmiare quattrini all’azienda regionale sulla pelle dei poveracci che ogni giorno devono prendere il treno per lavoro o per studio e che si sentono presi in giro ripetutamente. Una operazione che non incentiverà per nulla il trasporto ferroviario lombardo, anzi.