Matteo Piloni/ Febbraio 19, 2024/ La settimana in Consiglio/ 0 comments

Il Liceo del Made in Italy ha registrato solo 375 iscrizioni in tutta Italia. In Lombardia le scuole che hanno dato la disponibilità ad avviare il corso sono 12, di cui una in provincia di Cremona, il Munari di Crema, che ha registrato 1 solo iscritto.

Di fronte a questi numeri dovrebbe sembrare evidente a tutti il flop di una proposta che non aveva sostanza: nessun programma, nessuna linea guida, nessun indirizzo di formazione per gli insegnanti. Solo propaganda. Un flop annunciato!

A tutti tranne che a uno: il dirigente del Munari, il prof. Pierluigi Tadi – che ci regala sempre delle emozioni – ha deciso di far partire comunque la classe del Made in Italy. Come? Due le opzioni: o gli studenti che si sono iscritti all’indirizzo “economico sociale” scelgono volontariamente di cambiare il corso, oppure saranno estratti a sorte i 24 studenti necessari per far partire il Made in Italy. Ancora una volta, al Munari, la volontà degli studenti e delle loro famiglie viene ignorata dal Dirigente Scolastico.

Della serie “Io sò io e voi non siete…”

Molte famiglie, e con loro alcuni insegnanti, stanno già criticando questa volontà e anche questa volta non saranno lasciati soli nel farlo.

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