Ieri la giunta Fontana ha affidato la gestione del trasporto ferroviario della Lombardia e dei nostri territori a Trenord, per altri dieci anni. Senza gara, con un affidamento diretto. E’ così dal 2011 e sarà così fino al 2033. Più di vent’anni. Per fare questo Regione, e cioè i lombardi, spenderà di più: 536 milioni di euro l’anno (oggi sono 456). Che in dieci anni saranno oltre 5 miliardi. Un contratto che non affronta l’assetto societario (Trenord controllata al 50 per cento da Trenitalia, azienda del gruppo Ferrovie dello Stato, e per un altro 50 per cento dal gruppo Ferrovie Nord Milano (FNM), una società a sua volta controllata per quasi il 60 per cento dalla Regione) di una società che, va ricordato, era nata anche per generare economie di scala: più offerta, meno costi. Cosa che non è mai avvenuta. Anzi, i costi sono aumentati e continuano ad aumentare, compresi gli stipendi di chi la gestisce. Gli unici a diminuire sono stati i pendolari. E mentre la destra in Lombardia mette più soldi sul ferro per una gestione che, ad oggi, è stata fallimentare e costosa, sulla gomma continua a non investire.