“La situazione della sanità in Lombardia è allarmante e abbiamo raccolto migliaia di segnalazioni di cittadini attraverso il nostro sito conlasalutenonsischerza.it che ci dicono di quanto i tempi di attesa siano inaccettabili. Fontana e Bertolaso hanno dichiarato che c’è un miglioramento ma non ci pare proprio, ci segnalano appuntamenti dati nel 2027. La giunta Fontana deve affrontare seriamente il rapporto tra pubblico e privato”. Lo ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia, facendo il punto questa mattina in conferenza stampa sulle segnalazioni pervenute sul sito www.conlasalutenonsischerza.it o effettuate direttamente attraverso altri canali telematici.
“Le persone si sentono abbandonate di fronte alle liste d’attesa impossibili e chiedono aiuto anche tramite la nostra piattaforma – ha detto Carlo Borghetti, capodelegazione Pd in commissione sanità -. Sono prestazioni delicate a dare i maggiori problemi, come ecografie, colonscopie, risonanza magnetica, e le specialistiche di oculistica e dermatologia quelle più segnalate”.
“A Cremona, per esempio, una donna di 63 anni segnala l’attesa di otto mesi per una visita nefrologica – ho fatto sapere – una donna di 44 anni segnala che all’ospedale di Crema non si trova mai posto e le agende risultano sempre chiuse per ecografie e visite al seno, mentre a Casalmaggiore la famiglia di una bimba di otto anni con un problema di molluschi sul viso, prevalentemente vicino agli occhi, ha aspettato tre mesi per poi sentirsi dire che la visita era annullata e, dopo diverse peripezie, vedersi costretti a effettuare una visita a pagamento, con il risultato di un vistoso peggioramento della situazione della piccola paziente. Questi sono solo tre esempi di quelli che abbiamo ricevuto, ma le segnalazioni sono quotidiane anche nella nostra provincia, soprattutto per i lunghi tempi di attesa per ottenere una visita”.
“Noi vogliamo aiutare i cittadini a far valere il proprio diritto alla salute, usando le norme che ci sono, ma che Regione Lombardia non pubblicizza e forniamo un fac-simile di lettera da mandare alle strutture sanitarie per ottenere il rispetto dei tempi per il proprio esame”.
Davide Casati, capodelegazione Pd in commissione sostenibilità sociale ha ribadito l’utilità del Cup unico e la necessità di anticiparne la realizzazione, chiedendo alla Regione di “di imporre ai privati di mettere a disposizione del Cup unico le proprie agende, a costo di non rinnovargli il contratto con il sistema sanitario regionale”.
“Infine, non possiamo dimenticare le Rsa che l’assessore al Welfare Bertolaso, durante la presentazione del nuovo piano sociosanitario, dice addirittura di voler chiudere. Sarebbe un gravissimo errore, con 600mila non autosufficienti in Regione Lombardia abbiamo bisogno di sostenere le RSA, non certo di chiuderle! In provincia di Cremona, le nostre Rsa contano oltre 5mila posti letto e più di 7mila lavoratori, ma sembrano sparite da qualsiasi dibattito sul futuro del servizio sociosanitario e dalle azioni di regione Lombardia e questo è inaccettabile” conclude Piloni.