“Stiamo per votare la nostra mozione, depositata in origine come urgente, per intervenire ad arginare il diffondersi della peste suina. Ci auguriamo che la Commissione Agricoltura, vista la drammatica situazione, accolga le nostre richieste”, lo dicono, al termine della seduta odierna, Roberta Vallacchi, Marco Carra e Matteo Piloni, consiglieri regionali del Pd. Il Gruppo dei dem aveva presentato l’atto come urgente durante una seduta d’Aula dei primi di ottobre, ma era stato rinviato in Commissione per la discussione. Questo pomeriggio il tema è stato affrontato e la prossima settimana si voterà.
“Il problema riguarda Pavia, Lodi, Cremona e Brescia, ma principalmente la provincia di Pavia dove i danni complessivi superano i 100 milioni di euro, con 55 aziende in crisi, 36mila capi abbattuti e 180mila capi bloccati negli allevamenti – fanno sapere i tre consiglieri Pd –. E nessuno ha ancora ricevuto indennizzi, perché i 19 milioni stanziati dal Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida sono insufficienti e vanno a coprire il periodo 1 luglio 2022-31 luglio 2023. La crisi però a Pavia è arrivata in agosto e perciò le aziende non hanno visto un euro”.
Le questioni da affrontare ora sono molte: “Il sovraffollamento negli allevamenti, non potendo movimentare gli animali, la gestione liquami, che comporta una vera e propria emergenza igienico-sanitaria, i costi di gestione ordinari e quelli per lo smaltimento delle carcasse e per l’innalzamento delle misure di biosicurezza, anch’esse onerose. Insomma, queste attività sono sull’orlo del tracollo e si rischiano sicuramente posti di lavoro, perché nel territorio pavese la suinicoltura è una produzione di punta”, insistono i dem.“Dobbiamo intervenire al più presto perché siamo continuamente sollecitati da allevatori e veterinari. Abbiamo proposto questa mozione, chiedendo in maniera molto precisa quelle misure, dopo esserci confrontati con tutte le associazioni di categoria”, fanno sapere Vallacchi, Carra e Piloni. Tra le richieste, una priorità nella gestione dei maiali da ingrasso, e, da Lodi, “la possibilità di autorizzare anche l’Istituto Zooprofilattico del territorio a effettuare le analisi sulla Psa, altrimenti gli allevatori del lodigiano devono continuamente andare a Brescia od organizzare il ritiro del materiale da inviare e analizzare a Brescia”, specifica Vallacchi.
Milano, 18 ottobre 2023