Una bella serata alla festa de l’unità di Ombrianello per discutere di sanità e di cosa fare per migliorarla.
Dieci anni fa 1 lombardo su 20 rinunciava alle cure. Oggi 1 lombardo su 9 sceglie di non curarsi perché non può permetterselo.
In provincia di Cremona mancano 71 medici di base, di cui 41 “solo” nel cremasco. Praticamente ogni in ogni Comune del cremasco manca un medico di base.
Inoltre negli ultimi 5 anni i nostri ospedali di Cremona e Crema hanno “perso” circa un centinaio di medici, che hanno scelto il privato o la libera professione, dove si sentono più tutelati. Risultato? Il pubblico è costretto ad appoggiarsi alla libera professione o ai “gettonisti”, spendendo molto di più.
E poi i tempi di attesa. All’ospedale di Crema ci vogliono 5 mesi per una visita oculistica. Ieri un cittadino ha provato a prenotare una risonanza magnetica. Disponibilità aprile 2024. Risultato? 350 euro a pagamento.
Una sanità in cui sei costretto a pagare per curarti in tempi ragionevoli non è una sanità che funziona!
Anche per questo abbiamo promosso un referendum abrogativo per cancellare l’equipollenza tra pubblico e privato.
Non per essere contro il privato: non avrebbe alcun senso e sarebbe sbagliato! Ma per raddrizzare la barra per un servizio in cui anche il privato segua gli indirizzi e le regole di una sanità pubblica che garantisca il diritto alla salute dei cittadini.
Grazie a Pierfrancesco Majorino e Monica Vangi per la loro presenza e il loro contributo. E a Stefano Sagrestano per aver moderato il dibattito.