In Lombardia, da anni, è in corso un’altra pandemia: quella sul consumo di suolo. Se la percentuale di suolo consumato, nel nostro Paese, è in media del 7,1%, in Lombardia è del 12,1%.
Il nostro territorio detiene anche il record dell’incremento maggiore, 883 ettari in più.
Una situazione che aumenta il rischio idrogeologico dei territori, soprattutto in caso di piogge torrenziali o alluvioni, alla luce degli effetti della crisi climatica. Solo dall’inizio di quest’anno, infatti, in Italia gli eventi climatici estremi sono aumentati del 135% rispetto a quelli di inizio 2022. A questo bisogna ricordare gli insediamenti di logistica che stanno consumando suolo in mezza regione, favoriti da una totale assenza di regolamentazione.
Se aggiungiamo a tutto ciò che la Lombardia è tra le regioni più inquinate d’Europa, verrebbe da dire: se non ora, quando?
Continuare a non affrontare il tema significa condannare i nostri territori.
Anche per questo il prossimo martedì 13 giugno porteremo in consiglio regionale proposte per invertire la rotta e iniziare vere politiche per la cura dei nostri territori, a partire dalla necessità di rivedere la legge contro il consumo di suolo approvata nel 2014 che, numeri alla mano, ha evidentemente fallito.