Nella nostra Provincia, tra il cremonese e il casalasco, la presenza massiccia dei cinghiali sta creando molti danni alle coltivazioni. Danni che si aggiungono alla preoccupazione in merito alla diffusione della peste suina africana (PSA) che ha colpito altre regioni.
Ad oggi la nostra provincia non è stata interessata da casi di Peste suina africana nei cinghiali, ma è evidente che il proliferare della presenza di questi ungulati, facilitati anche dalla situazione siccitosa che ha abbassato il livello del Po fino a pochi giorni fa rendendo più facile la sua traversata, crea una situazione di rischio che non possiamo permetterci.
Per questo è estremamente importante un’efficace azione di contenimento dei cinghiali che, purtroppo, ad oggi non si è ancora concretizzata.
Ritengo quindi molto importante che le autorità preposte si adoperino per mettere in campo ogni azione utile al contenimento dei cinghiali, anche in previsione della prossima stagione autunnale, tenendo conto che per la provincia di Cremona è previsto un piano di eradicazione (e non di contenimento) dei cinghiali e che una proliferazione incontrollata di questa specie espone gli allevamenti a rischi di infezione che provocherebbero danni incalcolabili a tutta la filiera.
A tal proposito può risultare utile una recente delibera della giunta di regione Lombardia dello scorso 8 maggio (numero 256) che riguarda le modifiche al Priu (piano regionale di interventi urgenti nella specie del cinghiale) che consente interventi di controllo nelle aree naturali protette e nei siti di natura 2000 che possono essere attuati, oltre che in forma selettiva, anche con l’utilizzo della girata con l’impiego di un cane limiere abilitato.
Mi sento di sottolineare l’importanza di questa delibera in quanto alcune delle aree interessate sul nostro territorio dalla presenza massiccia del cinghiale, riguardano proprio aree di questo tipo, e che possono consentire di sviluppare un’azione specifica e mirata per attuare azioni in modo efficace, come ad esempio tra Gussola e Motta Baluffi, ma non solo.
La forte presenza dei cinghiali su questa fetta di territorio non va in alcun modo sottovalutata e siamo tutti chiamati, dai Comuni all’ente provinciale attraverso la polizia provinciale, unitamente alla disponibilità degli ATC di caccia, a mettere in campo ogni azione utile per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.