Razionalizzare i consumi e aumentare la disponibilità di acqua. Sono queste le indicazioni per gestire la scarsità di risorse idriche in Lombardia che il Consiglio regionale lombardo ha messo nero su bianco lo scorso dicembre con una risoluzione che è partita dal PD, e che mi ha visto primo firmatario, e che poi èstata votata da tutto il consiglio regionale.
La nostra regione si prepara ad affrontare una situazione di grande difficoltà sia negli invasi idroelettrici che nei laghi. E sarà sempre più così.
In questo scenario servono azioni per aumentare la capacità di accumulo massimo di acqua che attualmente è di 2,5 miliardi di metri cubi. La soluzione proposta è l’utilizzo delle cave esauste come invasi per le acque pluviali e l’aumento della capienza dei bacini di alta montagna con campagne di dragaggio.
Ma bisogna lavorare in prospettiva su almeno altri due settori di intervento strategici: la riduzione dei consumi sia per uso agricolo che domestico grazie alla diffusione di nuove tecnologie di irrigazione e alla realizzazione di massicce campagne di informazione e il contenimento degli sprechi (la cosiddetta “dispersione idrica”) attraverso l’ammodernamento delle reti distributive dei consorzi e degli acquedotti comunali anche grazie all’apporto dei fondi Pnrr.
Ad esempio, un “taglio” importante tra il 15% e il 20% delle risorse idriche utilizzate (a fronte di una media nazionale del 4%) può arrivare dall’uso in agricoltura di acque reflue depurate.
Il prosdimo giovedi si terrà in Regione un tavolo con i consorzi idrici, le associazioni dei produttori agricoli e gli altri stakeholders per individuare le migliori soluzioni anche con interventi immediati.
Mi auguro che si mettano in campo decisioni e risorse tempestive.
Ciò che però dovrà essere fatto con maggiore convinzione è una programmazione di interventi che parta dal presupposto che i cambiamenti climatici sono ormai strutturali e non possono essere affrontati come un’emergenza inaspettata e passeggera. E nei prossimi 5 anni questo dovrà essere uno dei temi prioritari della Politica.