Oggi Bertolaso, il terzo assessore regionale alla sanità in 5 anni, ha definito l’inaugurazione di domani della casa di comunità di via Gramsci a Crema “uno stimolo per la crescita”.
Io la definisco “propaganda elettorale”, perché le inaugurazioni si fanno per delle nuove sedi o dei nuovi servizi ai cittadini. A Crema, come altrove, è tutto uguale a prima. Di nuovo ci sono solo i cartelli. Le case di comunità che Fontana, Moratti e Bertolaso stanno inaugurando sono ben lontane dall’essere quei luoghi che dovrebbero essere.
Innanzitutto nei numeri. Ne servono 1 ogni 20 mila abitanti. In Lombardia sono previste 1 ogni 50mila. Perchè? Perchè qui, più che altrove, la medicina di territorio è stata smantellata.
Poi nei servizi.Una casa di comunità deve essere aperta H24. Sabato e domenica compresi.
E infine nel personale. Che manca!
Non ci sono i medici di base e mancano gli infermieri.
Invece che fare “passerelle” elettorali, sarebbe meglio investire davvero nella sanità pubblica. Magari aumentando gli stipendi del personale sociosanitario, così da incentivare a restare nei nostri ospedali e cominciare a contrastare il fenomeno dei “gettonisti”. E abbattere davvero le liste d’attesa, cominciando così a rispondere alle esigenze di cura delle persone.
Perchè una sanità nella quale per curarsi, e velocemente, bisogna pagare, non è una sanità che funziona.