“Non è colpa mia”: ecco la frase che sembra poter riassumere al meglio la propaganda di Fontana oggi sbandierata all”evento Lombardia 2030 davanti alle autorità lombarde e nazionali a cui tenta invano di appartenere.
Scopriamo così che i problemi dei pendolari non sono colpa della gestione di Trenord voluta dalla sua Giunta, ma della rete ferroviaria. Ammette che la sanità pubblica non è in grado di fornire risposte ai bisogni dei cittadini, ma non dice che la colpa è del centrodestra che amministrandola per anni l’ha smembrata. Parla di imprese e sviluppo, ma dimentica l’inefficienza con cui la sua Giunta ha gestito i bandi e la scarsa considerazione che ha dimostrato sulla formazione professionale di cui, come per la sanità, ha già competenza diretta. Si è poi ricordato dell’autonomia regionale solo dove pensa possa fargli comodo, un cavallo di battaglia sempre usato in campagna elettorale e poi sempre accantonato, questa volta riproposto accanto a roboanti inglesismi come “smart land” perché non sembri la solita fregatura.
Fontana deve anzitutto rendere conto di quello che ha fatto in questi cinque anni. Lo aiutiamo noi: molto poco e male. Fortunatamente per tutti, la parola tornerà presto ai cittadini che potranno decidere di mandarlo a casa una volta per tutte.