I 39 milioni stanziati dalla Regione Lombardia per sostenere tutta la rete delle unità di offerta sociosanitarie residenziali e semiresidenziali e domiciliari per persone anziane e per persone con disabilità evidentemente non bastano, perché, come previsto e annunciato da tempo, le Rsa aumenteranno le rette. Aumento che si ripercuoterà sulle famiglie già in difficoltà, innescando, con un pericoloso effetto domino, un serio problema sociale. La Regione deve intervenire in fretta e, quanto meno, dare seguito agli impegni già assunti.
Sono mesi che, come gruppo Pd sollecitiamo la giunta lombarda su questo tema. Il primo marzo scorso, quando già era diventato preoccupante l’aumento dei costi di gestione delle case di riposo cremonesi, già colpite duramente dall’emergenza Covid, l’avevo interpellata partendo proprio da uno strumento normativo regionale utilizzato nel 2020 e che riguardava le procedure di assegnazione delle risorse incamerate per la quota di energia gratuita previste dalle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche, chiedendo di includere, anche temporaneamente, quei territori, come la provincia di Cremona, che erano stati a suo tempo esclusi. La mia richiesta fu respinta e il mese successivo, durante un question time, ritornai sull’argomento chiedendo i motivi per cui Regione Lombardia avesse trasferito solo il 67% delle risorse statali ricevute per le strutture semiresidenziali per disabili.
Finalmente, all’inizio di settembre, l’aula consiliare ha approvato una nostra mozione con cui abbiamo impegnato la giunta lombarda a destinare integralmente gli extraprofitti ottenuti dall’aumento dei canoni per le derivazioni idroelettriche a una misura regionale di sostegno per il pagamento di consumi energetici rivolta alle famiglie lombarde più in difficoltà, proprio come avvenuto nella Regione Veneto, dove circa 11 milioni di euro versati dai titolari di grandi derivazioni idroelettriche per l’anno 2021 saranno riscossi e redistribuiti, grazie a una legge regionale del 2020, ai Servizi sociosanitari residenziali e ai cittadini bisognosi con Isee inferiore a 20 mila euro.
6 ottobre 2022