“Il caro-bollette è un problema che va affrontato a tutti i livelli istituzionali, a partire dall’Europa che ha bisogno di unità e non di azioni unilaterali. Ancora una volta, i sovranismi non sono la risposta, anzi, sono parte del problema. Ma questo vale anche a livello regionale e la Lombardia deve dare un segnale in questa direzione, innanzitutto redistribuendo gli extraprofitti che provengono dalle aziende idroelettriche che alla Regione pagano canoni per l’utilizzo dell’acqua. Sono almeno 33 milioni di euro – ma l’entità sarà probabilmente maggiore nei prossimi mesi – che devono andare a famiglie e imprese, come il PD ha chiesto a luglio con una mozione che è stata approvata dal Consiglio. Nei mesi precedenti avevamo chiesto anche interventi a sostegno dell’efficientamento energetico delle piccole e medie imprese: se si fossero fatti per tempo oggi molte di loro avrebbero una situazione meno problematica, ma purtroppo non siamo stati ascoltati, forse perché Fontana e Moratti sono più occupati a litigarsi la poltrona, piuttosto che lavorare per dare risposte ai tanti problemi dei cittadini lombardi”.