Il 30,9% della spesa in conto capitale programmata nel 2021, pari a 1 miliardo e 121 milioni di euro circa, non avrà mai attuazione. Si tratta di una cifra davvero enorme che dice quanto poco è efficiente l’azione di questa Giunta regionale, ma anche quanto viene svilito il ruolo del consiglio regionale, che discute anche a lungo e appassionatamente in due sessioni l’anno, quella riservata al bilancio e quella per l’assestamento, gli interventi da programmare, e che si trova di fronte a oltre 1 miliardo di investimenti approvati che non verranno mai realizzati.
E’ la sintesi di quanto emerge dal Rendiconto generale della gestione 2021 di Regione Lombardia, esposta nel mio intervento in Aula questa mattina, proprio su questo tema, durante la sessione sull’assestamento di bilancio di metà anno.
Il rendiconto generale della gestione 2021, come succede ormai da alcuni anni, presenta delle sorprese che mettono a dura prova il mito dell’eccellenza della Regione Lombardia, almeno per quanto riguarda l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa di chi la governa. Mi riferisco alla capacità di realizzare gli investimenti programmati, che è facilmente misurabile verificando la spesa in conto capitale così come fotografata nel rendiconto. Questa spesa può essere distinta fra quella impegnata, ossia che ha dato o darà luogo sicuramente alla realizzazione delle opere previste, quella accantonata nel fondo pluriennale vincolato, che ci dice quanta parte della stessa è rinviata agli anni futuri, e quella per la quale si evidenziano delle economie, che dunque non sarà mai realizzata.
Guardando ai singoli settori, le sorprese sono ancora maggiori. Scopriamo, infatti, che il 64,5% degli interventi per il sistema integrato di sicurezza urbana finiscono nelle economie, così come il 69,6% di quelli previsti per l’edilizia scolastica, il 60,7% delle opere per lo sport e il tempo libero e il 56,4% degli interventi per lo sviluppo e la valorizzazione del turismo.
E le economie non si fermano qui: edilizia residenziale pubblica 33,4%, difesa del suolo 23,2%, rifiuti 34%, urbanistica e assetto del territorio 58%, sviluppo sostenibile nel territorio dei piccoli Comuni 67,5%, qualità dell’aria 43%, trasporto ferroviario 25%, trasporto pubblico locale 23%, viabilità e infrastrutture stradali 26%, interventi a seguito delle calamità naturali 39%, interventi per il diritto alla casa 46,37%, investimenti sanitari 15,97%, che significa 43 milioni di euro, ricerca e innovazione 46,22%, reti e altri servizi di pubblica utilità 85%, servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro 44,19%, energia e diversificazione delle fonti energetiche 48%, relazioni internazionali e cooperazione per lo sviluppo 57,14%, cooperazione territoriale 61%.
Queste percentuali illustrano davvero quanto bassa sia la capacità di spesa della Giunta Fontana, che si traduce in poca efficienza e scarsa capacità amministrativa.