Con la giunta Fontana la Regione Lombardia è rimasta ferma, senza alcuna capacità di disegnare e programmare il prossimo futuro. Una Regione che non è capace neanche di spendere tutte le risorse ricevute per il Covid, come ha certificato la Corte dei Conti nei giorni scorsi. Una Regione che non ha un piano per le case di comunità che dovrebbero essere il fulcro della ricostruzione della medicina territoriale in Lombardia e invece oggi sono strutture pressoché vuote e ridotte a mere operazioni di facciata. Una Regione che non ha un piano per i trasporti pubblici, per le case popolari, per la lotta al cambiamento climatico e per la siccità, per la difesa di cittadini e imprenditori colpiti dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime e, in generale, dall’inflazione. Come se non bastasse, ora il centrodestra ha gettato il Paese nel caos, non votando la fiducia al governo Draghi per puro calcolo elettorale, senza tenere conto dei danni che questo provocherà ai più fragili, alle famiglie e alle imprese.
Ed è proprio ai più fragili, alle famiglie e alle imprese che si rivolgono principalmente le proposte che il gruppo del Partito democratico presenterà martedì e mercoledì, durante la discussione, in Consiglio regionale, dell’ultimo assestamento di bilancio della legislatura. Chiederemo, per anziani e non autosufficienti che risiedono nelle RSA o che hanno un’assistente familiare assunta in regola, un contributo pari a una mensilità della retta o della retribuzione della badante; di estendere per le famiglie con figli minori, il contributo per l’acquisto di libri e materiale didattico a chi ha redditi Isee familiari fino a 25mila euro e aumentare l’entità del contributo al tetto massimo stabilito dal ministero: per i lavoratori e gli studenti pendolari, di introdurre per i mesi di agosto, settembre e ottobre abbonamenti mensili simbolici al servizio ferroviario regionale a 5 euro; di stanziare per le imprese lombarde, a partire da quelle piccole e piccolissime, che non siano riuscite ad ottenere i contributi statali per ridurre la bolletta energetica, fondi regionali per far fronte all’aumento dei costi dell’energia; per gli impianti sportivi natatori, di stanziare risorse per l’efficientamento energetico delle piscine aperte al pubblico, per evitare che chiudano schiacciate dall’aumento dei costi energetici.
Qualsiasi aiuto a famiglie e imprese non può però prescindere dalla necessità di affrontare le emergenze ambientali e sociali ed è in questo senso che andranno le mie richieste specifiche per il nostro territorio:
- Ho chiesto, infatti, di istituire un fondo speciale regionale contro i danni causati da avversità naturali per fronteggiare tempestivamente gli eventi catastrofici che purtroppo, stanno coinvolgendo e coinvolgeranno sempre più la nostra Regione.
- Per andare incontro alle famiglie di persone con disabilità gravi e gravissime ho chiesto di prevedere gli adeguati stanziamenti necessari a soddisfare l’intero bisogno espresso in merito alla misura B2 – quel bonus riservato alle persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza che si concretizza in interventi di sostegno per garantire la piena permanenza della persona fragile al proprio domicilio e nel proprio contesto di vita – affinché non rimangano fuori dalla platea dei beneficiari coloro che, pur in possesso dei requisiti di accesso, si trovano ad essere esclusi per mancanza di risorse.
- Per affrontare la crisi idrica più grave di sempre, ho chiesto misure a sostegno di una politica di uso sobrio e razionale della risorsa idrica e della sua conservazione nel tempo, anche attraverso un piano di prevenzione degno di questo nome.
- Insieme alla collega di Mantova Antonella Forattini, ho chiesto di intervenire tempestivamente per manutenere, mettere in sicurezza e rendere fruibili tutti gli attracchi del Po.
- Per preservare un patrimonio unico della tradizione musicale, ho chiesto di sostenere, con un nuovo bando, le bande musicali e i cori della nostra regione.
- Ho chiesto infine di completare il finanziamento del collegamento ciclopedonale tra Lodi e Crema, lungo la direttrice della ex Strada Statale 235, in quanto si tratta di una infrastruttura molto importante sia per il territorio lodigiano che per il cremasco, due territori che oggi non sono ancora collegati da una pista ciclabile e che ci auguriamo possa essere completata quanto prima.