Con il 58% dei voti, Fabio Bergamaschi è stato eletto sindaco di Crema. Una bella vittoria che conferma il centrosinistra alla guida della città dopo dieci anni. Un bel segnale anche in vista delle regionali del 2023. Io sono convinto che si cittadini abbiano premiato competenza e serietà. Fabio è amministratore da anni, e ha gestito uno degli assessorati più esposti alle critiche, quello dei lavori pubblici. Ha maturato esperienza e si è presentato ai cittadini per quello che è: una persona competente d impegnata. Nessuna improvvisazione. Nessuna forzatura. In questi anni, Crema, è stata amministrata da una coalizione caratterizzata da una forte componente civica. Una formula non solo vincente, ma necessaria per avvicinare i cittadini alla vita amministrativa della città. E così abbiamo fatto anche stavolta. Con naturalezza. Siamo riusciti ad allargare ancora di più e coinvolgere ancora tante persone. Perchè la città non è di chi l’amministra, ma di chi la vive. Il PD è stato e resta il punto di riferimento di questa coalizione anche per i prossimi anni alla guida della città. Un punto di riferimento aperto e generoso, così come generosi sono state quelle persone che hanno contribuito a dar vita a formazioni civiche capaci di coinvolgere persone appassionate.
Attenzione però: il civismo non deve essere strumentalizzato a fini elettorali e, peggio ancora, a fini personali. Sull’onda di populismi di vario genere e di suggestioni ipertecnologiche, le formazioni politiche hanno utilizzato il civismo per raccogliere consensi, ma gli esiti sono noti: la sfiducia nelle istituzioni e la disaffezioni dei cittadini dalla politica è cresciuta ulteriormente. Il civismo affonda le sue radici nei paesi e nei territori. Sono un riferimento locale importante e straordinario che può aiutare la politica a comprendere meglio i bisogni della gente. Un riferimento che non deve essere strumentalizzato immaginando emanazioni regionali o nazionali, o “cose civiche” che fuori dalla dimensione locale non avrebbero alcun senso.
L’importante invece è che la Politica, soprattutto quella del Partito Democratico, dal livello regionale e a quello nazionale, sappia ascoltare e coinvolgere quelle risorse che sui territori vengono avanti. Solo così il partito democratico può crescere ed essere il riferimento progressista di cui il Paese e l’Europa hanno bisogno.
Ora bisogna dimostrare di essere capaci di meritarsi la fiducia della gente e, soprattutto, capaci di non disperdere le tante energie coinvolte, al di là di chi è stato eletto, a cui vanno i miei migliori auguri di buon lavoro.
Come PD abbiamo la responsabilità dell’amministrazione, del sostegno quotidiano a Fabio e la responsabilità politica di contribuire a rafforzare una nuova classe dirigente. Con un’avvertenza: queste elezioni hanno riacceso una spia d’allarme, che è l’astensionismo. Certo, la stagione non aiuta. Ma c’è qualcosa di più profondo, che va capito, intercettato e a cui va data una risposta. L’azione amministrativa può dare una mano. Ma è la politica che deve dare quelle risposte che tante persone si sono stancate di attendere.
Al lavoro, quindi. Per Crema, per la Lombardia, per l’Italia.