Sostenere la produzione, sostenere il reddito delle imprese agricole e agroalimentari, sostenere gli investimenti energetici: sono solo alcune delle proposte che, insieme al collega Ruggero Invernizzi, abbiamo portato e illustrato in Consiglio regionale per sostenere concretamente le imprese agricole che stanno vivendo una fase difficilissima, a causa delle ricadute economiche della pandemia prima e della guerra oggi.
Una proposta di risoluzione a sostegno di tutto il settore agroalimentare che è stata approvata pochi minuti fa.
L’Europa può e deve produrre di più. E quindi anche la Lombardia. Puntando sull’innovazione, sulla nuova genetica non ogm, sulla meccanica di precisione e su tutte quelle tecniche che riescono ad aumentare la produzione migliorando la fertilità del terreno. La politica ha il compito di rinsaldare il legame con la società, facendo capire che gli agricoltori sono un’arma formidabile per scongiurare la crisi alimentare, migliorare l’ambiente e rispettare di più i lavoratori. E proprio per questo, per quanto riguarda la PAC, abbiamo la necessità di rivedere quelle misure che possono rallentare od ostacolare l’incremento della nostra capacità produttiva alimentare.
La risoluzione approvata oggi prevede, inoltre: la riduzione del carico fiscale e parafiscale sui prodotti energetici; lo sblocco in tempi brevi delle risorse del Pnrr per accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito, introducendo premialità per rafforzare le filiere più in difficoltà, rendendo il settore agro-energetico una opportunità di crescita e di sviluppo per tutte le imprese agricole; la proroga del Piano di sviluppo rurale; la promozione del confronto tra le rappresentanze degli allevatori e del settore della trasformazione per concordare condizioni contrattuali eque, fondamentali per assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti lombardi; incentivare l’utilizzo di risorse per la produzione di energie rinnovabili, affrontando logiche di economia circolare che permettano alle aziende di coniugare l’eventuale sostegno al reddito connesso alla produzione di energia, anche un risparmio sui costi di acquisto; la sospensione temporanea dell’obbligo previsto dalla Pac di non coltivare il 5% delle superfici arabili; la riattivazione della misura straordinaria Covid prevista dal regolamento sullo Sviluppo Rurale per far fronte alla necessità di liquidità determinata dall’aumento dei costi. Infine, sul fronte commerciale, l’attivazione di misure per rendere più flessibile l’importazione di materie prime anche aprendo nuovi canali commerciali.
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