“Oggi in consiglio regionale, per sottolineare i limiti della gestione che negli ultimi tre anni e mezzo hanno caratterizzato le politiche venatorie della Lombardia, abbiamo sottoscritto una mozione di censura nei confronti dell’assessore Rolfi. Una mozione che, come facilmente prevedibile, non è stata approvata, anche se diversi consiglieri di maggioranza, sui loro territori e a più riprese, avevano chiesto le dimissioni dell’assessore, schierandosi al fianco dei cacciatori più arrabbiati che spesso, ultimamente, dopo le ultime controversie sul calendario venatorio, si sono ritrovati a protestare davanti ai palazzi della Regione” lo fa sapere Matteo Piloni, capodelegazione in commissione Agricoltura, a margine del voto, questa mattina in aula consiliare, della mozione di censura nei confronti dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.
“Sul tema della regolamentazione della normativa dell’attività venatoria – dichiara Piloni nel suo intervento – sono tre anni e mezzo che chiediamo a questo assessorato di mettere un freno alle forzature continue che spesso nascono proprio dalle richieste degli stessi consiglieri, contribuendo ad alimentare disagio anche all’interno della stessa maggioranza”.
“Non si tratta di una mozione personale, ma dell’ennesimo tentativo di cambiare registro e dire basta a queste continue forzature che fanno il male di tutti: fanno male ai cacciatori che cercano di svolgere al meglio la loro funzione, alla regione e soprattutto alle tasche dei cittadini – aggiunge il consigliere dem – Il tema non è essere pro o contro la caccia, ma fare le leggi bene e farle rispettare, questo deve essere il nostro compito”.
Il capogruppo dem Fabio Pizzul, durante la dichiarazione di voto, ha sottolineato infine che “proprio a causa di una gestione palesemente non corretta, ultimamente, nel mondo della caccia, si respira un clima di forte tensione, accompagnato da un senso di confusione e una sempre più scarsa reputazione di Regione Lombardia. Il compito di una istituzione che ha la responsabilità e le competenze nella gestione delle attività venatorie, deve essere invece proprio quello di organizzare al meglio queste attività, evitando tensioni e problemi”.