“Domani, in consiglio regionale, chiederemo a Fontana e Moratti di imporre un tetto al costo del tampone: 50 euro per il test molecolare e 22 euro per il test antigienico rapido”. Lo fa sapere il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni che annuncia una mozione che il gruppo presenterà in aula consiliare in merito ai costi a carico dei cittadini per l’esecuzione dei tamponi Covid, ai fini del rilascio del “green pass” nazionale e del “pass” europeo.
“A giorni in Italia servirà il ‘green pass’ per poter circolare liberamente tra regioni di colori diversi e per partecipare a determinati eventi e in Europa, dal primo luglio, entrerà in vigore il certificato digitale Covid Eu – spiega Piloni – Si tratta di certificazioni che devono attestare l’avvenuta vaccinazione o il referto di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti (non è ancora definito se molecolare o anche solo antigenico) o l’avvenuta guarigione dal Covid da non più di sei mesi. Dei tre requisiti, il tampone sarà a carico del cittadino e, molto probabilmente, sarà anche il più utilizzato”.
“La Lombardia, a differenza di altre regioni, come ad esempio Emilia-Romagna o Lazio, non ha mai regolamentato questa attività (fornita solo da gestori privati) con la definizione di un prezzo calmierato fisso, né per il test molecolare né per quello antigenico e la cifra richiesta varia dai 50 ai 150 euro per il primo, e dai 25 ai 55 per il secondo”.
“Proprio in vista dell’evidente incremento della domanda di test covid-19 da parte dei cittadini che, in assenza degli altri due requisiti, avranno bisogno di ottenere il pass nazionale e europeo, un laboratorio privato autorizzato e accreditato già ora richiede ai cittadini 10 euro aggiuntivi per ricevere il referto del tampone anche in lingua inglese e propone tariffe denominate ‘prioritario’ o ‘superfast’ rispettivamente a 100 e 150 euro, per garantire il referto del tampone entro le 24 ore al posto dell’incognita sulla data del rilascio riservata alla tariffa standard”.
“Per tutti questi motivi domani chiederemo a regione Lombardia di regolamentare i costi – conclude Piloni – e per non continuare a lucrare sulla salute dei cittadini e sulla loro libertà”.
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