Un piano triennale per valorizzare boschi e sistemi verdi e mettere radici a una ripartenza sostenibile. È questo l’oggetto di una mozione (QUI IL TESTO PRESENTATO) che il capodelegazione dem in commissione Agricoltura, Matteo Piloni, presenterà martedì prossimo in aula consiliare.
“Tutti sanno che il problema del riscaldamento globale dipende dall’anidride carbonica e che può essere affrontato in due modi: riducendone la produzione e sottraendo l’anidride carbonica già presente nell’atmosfera attraverso le piante” dice Piloni che su questo tema è già intervenuto con diverse iniziative e che questa volta chiede alla giunta lombarda un impegno più concreto e preciso.
“Con questa mozione chiediamo alla giunta lombarda di impegnarsi a stanziare maggiori risorse sul prossimo bilancio di previsione per agevolare e intensificare gli interventi di imboschimento, ripristino e manutenzione di terreni forestali in aree montane, realizzare ulteriori interventi di forestazione urbana nelle aree di pianura e di altri tipi di vegetazione, quali siepi e filari, nelle aree rurali” spiega Piloni che con questa proposta chiede di prevedere un vero e proprio piano triennale “che consenta di programmare e pianificare risorse e iniziative da mettere in campo con il pieno coinvolgimento di enti locali, enti gestori di aree protette, aziende agricole, consorzi di bonifica, consorzi e imprese forestali”.
“Regione Lombardia dovrà introdurre, in collaborazione con Ersaf, l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, dei criteri per riconoscere il pagamento dei servizi ecosistemici ai privati che decidessero di piantumare anche altri tipi di vegetazione, quali siepi e filari e di realizzare o ricostruire aree umide – prosegue Piloni – e assegnare a Comuni e ad enti gestori di aree protette le aree pubbliche demaniali disponibili lungo i fiumi affinché siano destinate alla formazione di nuovi boschi e foreste planiziali pubbliche ad uso collettivo oltre che alla riqualificazione ambientale delle aree golenali, importantissime per l’ecosistema fluviale”.
“Considerando che, superata l’emergenza Covid, i cambiamenti climatici costituiscono una delle maggiori sfide che l’umanità si troverà a dover affrontare – sottolinea il consigliere dem – si tratta di un passaggio più che necessario se vogliamo contrastare il riscaldamento ormai irreversibile del pianeta, delineando una transizione verso l’azzeramento delle ‘emissioni nette’ di gas a effetto serra entro il 2050 e contestualmente limitare a 1,5°C l’aumento della temperatura mondiale e ridurre l’inquinamento atmosferico causato dalle polveri sottili”.