La commissione Ambiente ha licenziato oggi pomeriggio il piano cave della provincia di Cremona che sarà sottoposto al voto dell’aula consiliare il prossimo martedì 16 marzo. Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni spiega il voto contrario del Pd.
“L’iter è ripreso dopo tutte le audizioni da noi richieste in cui sono state sollevate le perplessità che già avevamo illustrato e che riguardano innanzitutto l’inserimento della cosiddetta cava ‘Galvagnino’, tra Crema e Madignano – spiega Piloni – Si tratta di una previsione di 500mila MC che vengono tolti da altre aree (ATE) già individuate e autorizzate dal piano”.
“Si tratta di un piano già vecchio di molti anni – ribadisce il consigliere dem – e che è stato oggetto di revisione a causa di un ricorso al Tar che, dal nostro punto di vista, avrebbe dovuto riguardare tutto il piano e non limitarsi ad accogliere un’istanza che dal punto di vista programmatorio non aveva trovato spazio. È questa, per noi, la principale criticità che ci ha spinto al voto contrario”.
“Il percorso delle audizioni delle associazioni ambientaliste della provincia di Cremona, della stessa Provincia e del comune di Crema ha comunque ottenuto rassicurazioni sia dal punto di vista infrastrutturale, sia da quello ambientalistico – sottolinea il consigliere dem – a partire dalla tutela, per esempio, del bosco di Franco Giordana realizzato nella metà degli anni Novanta. Inoltre, il piano riguarderà soltanto il compartimento ‘sabbia e ghiaia’ e non interferirà in alcun modo con altre parti, come l’argilla e quindi, per esempio, il Pianalto della Melotta”.
“Ribadiremo comunque tutte le criticità di questo piano, martedì prossimo, in consiglio regionale – conclude Piloni – A questo punto, però, sarà necessario che la provincia di Cremona avvii al più presto un nuovo iter per la stesura di un nuovo piano che sia aggiornato rispetto alle attuali necessità del comparto e del territorio”.