“Oggi pomeriggio in commissione Agricoltura abbiamo finalmente approvato il piano di bonifica del consorzio Dunas, un passaggio molto importante per la gestione e la sicurezza dei nostri territori. Un sincero ringraziamento al presidente Alessandro Bettoni, all’ing. Paolo Micheletti e a tutto il personale. Un piano che è anche il frutto del prezioso lavoro dell’ing. Stefano Antonioli, scomparso tragicamente lo scorso agosto e che è doveroso ricordare”.
Lo fa sapere il consigliere regionale Matteo Piloni, capodelegazione del PD in commissione, in merito all’approvazione del Piano comprensoriale di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio rurale del Consorzio di Bonifica Dugali – Naviglio – Adda Serio, altrimenti chiamato Dunas, nato nel 2012 con l’unificazione di tre preesistenti consorzi, due di bonifica ed uno di miglioramento fondiario, quest’ultimo nel cremasco.
“Si tratta di una realtà territoriale fondamentale, in quanto la maggior parte del reticolo demaniale è affidato alla sua gestione – spiega Piloni -. Uno dei maggiori benefici del riordino in provincia di Cremona, infatti, riguarda proprio il supporto che il consorzio fornisce a tanti piccoli comuni i cui uffici tecnici non sono in grado di affrontare compiutamente tutte le problematiche di natura idraulica”.
“Un supporto non solo per i piccoli comuni, ma anche per i grandi progetti che coinvolgono i nostri territori – prosegue Piloni che poi ricorda le due principali criticità che riguardano il consorzio e la sua attività – la disponibilità idrica futura e la manutenzione dei corsi d’acqua e la difesa del suolo, due questioni molto importanti per un comprensorio che ha una grande vocazione agricola e che opera nell’ambito della salvaguardia e della sicurezza idraulica dei nostri territori”.
“Voglio ricordare anche un ulteriore elemento di criticità – aggiunge il consigliere dem – il Dunas è l’unico consorzio, in Lombardia, che si è visto approvare prima il piano di classificazione degli immobili, alla fine del 2016, e solo oggi quello di bonifica. La decisione, allora, fu molto contestata dal gruppo del Pd che aveva tentato di dar voce alle proteste di cittadini e amministratori, obbligati dalla Regione a pagare delle tasse per un piano ancora inesistente”.
“Ma se vogliamo che questo piano non rimanga sulla carta, dobbiamo assicurare le risorse ed è per questo che ho chiesto alla commissione di prendere in considerazione, con un impegno preciso, il ricorso al Recovery Fund”.