Egr. Direttore,
tra un paio di settimane circa ripartono le scuole.
Si sta affrontando, giustamente e doverosamente, la questione sanitaria e quella logistica che riguarda le mascherine e il distanziamento all’interno delle scuole. Ma come ci arrivano gli studenti, e gli insegnanti, nelle scuole?
Il tema del trasporto è molto importante e altrettanto delicato. Il comitato tecnico scientifico ha stabilito che sugli autobus dovrà essere tenuta una distanza di un metro. Significa che, se non ci saranno deroghe, sui nostri pullman, solitamente già stracolmi, saliranno non più di 25 studenti. Le società del trasporto pubblico come si organizzeranno? Verranno messe più corse?
Una soluzione potrebbe essere l’ingresso scaglionato nelle scuole, con orari differenziati, in modo da consentire più corse in orari diversi. Per farlo serve un accordo e una forte collaborazione tra le agenzie del trasporto pubblico, le società, gli istitui scolastici e la provincia. Utile in questo senso anche un coinvolgimento della Prefettura.
Una partita non semplice, che non sta trovando soluzioni a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico.
Non ultima la questione del rimborso degli abbonamenti. Molte famiglie lamentano (giustamente!) la decisione di legare il rimborso (il cosiddetto voucher) per i mesi del lockdown (marzo e aprile) all’acquisto di un abbonamento annuale a cui verrà applicato lo sconto. Di fronte all’incertezza legata non solo all’avvio dell’anno scolastico ma soprattutto alla sua tenuta, difficilmente le famiglie hanno intenzione di spendere soldi in un abbonamento annuale. E quindi?
I problemi sul tavolo sono molti, e di non semplice soluzione. Per questi è utile e necessario parlarne e capire, anche come territorio, come affrontare il tema del trasporto scolastico.