Matteo Piloni/ Agosto 3, 2020/ In Commissione VIII - Agricoltura, montagna, foreste e parchi/ 0 comments

Regione Lombardia ha aperto alla possibilità di “trasferire” le malghe e gli alpeggi ai comuni, dando così la possibilità di aprire alla caccia.
Come?
Gli alpeggi sono una proprietà regionale e coprono una superficie complessiva di 3.691 ettari.
Trasferirli agli enti locali, e cioè ai comuni, significa toglierli al demanio regionale, e cioè aprire alla caccia, cosa che oggi non è possibile.
Sul demanio regionale non si può cacciare, su quello comunali sì. Alcune zone sono ZPS (zone a protezione speciale) altre SIC (siti di interesse comunitario).
Nei SIC non si può cacciare in ogni caso, mentre nelle ZPS si, se viene meno il demanio regionale.

Quello della caccia è un aspetto. L’altro è la difficoltà di gestione.
Con che risorse un comune può gestire un alpeggio?
Ersaf, che gestisce gli alpeggi per conto di Regione lombardia, ha garantito in questi anni un controllo di eccellenza sulla filiera gestionale, produttiva, ambientale e turistica. L’anno scorso il metodo Ersaf è stato usato da regione per dare le direttive ai comuni per una corretta gestione delle loro malghe. Cosa peraltro prevista dalla legge 31/2008 in materia di agricoltura, dove già sono indicate le modalità di gestione del patrimonio regionale.

Ersaf assegna in uso gli alpeggi senza grandi costi. Ora si vuole regalarli ai comuni. E come li gestiranno? Con che risorse? In che modo? La realtà è che la Regione, nel tentativo di colpire Ersaf, mette a rischio il patrimonio ambientale del nostro territorio. Vanno fermati!

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