Con una nota inviata a tutte le ATS la DG Welfare della Regione ha annunciato che ridurrà al 90% l’acconto dovuto alle RSA e RSD rispetto ai previsti budget contrattuali. Un taglio attribuito al Decreto Rilancio, ma la realtà è diversa: il decreto governativo non parla di RSA e RSD, ma di strutture che hanno visto “una temporanea sospensione delle attività ordinarie”, anche “in funzione della rimodulazione o sospensione delle attività di ricovero e ambulatoriali differibili e non urgenti, ivi incluse quelle erogate in regime di libera professione intramuraria”, e si riferisce quindi a strutture ospedaliere.
“Questo taglio è sbagliato e ingiustificato – dichiara per il gruppo regionale del PD Matteo Piloni -. L’assessora
“Le RSA, in particolare, si trovano oggi con molti posti letto vuoti a causa del Covid – continua l’esponente del PD – quindi senza rette e contributi in entrata, con spese amplificate dalle attuali esigenze di contrasto al virus, e sono in grande difficoltà economica. Il rischio è che molte non riescano a superare la crisi, ma alla Regione, ancora una volta, sembra non interessare ciò che avviene nelle RSA, che ha lasciate sole fin dall’inizio dell’emergenza”.