“Lasciare il canale Vacchelli per sei mesi con soli 50 cm di acqua è molto rischioso, perché oltre ad esporlo a facili azioni di bracconaggio, si mette a rischio la sua preziosa biodiversità”.
Lo dice il consigliere regionale Matteo Piloni, capodelegazione PD in commissione Agricoltura, che ha presentato ieri una interrogazione a risposta scritta in merito al procedimento di rinnovo della derivazione interprovinciale che per alimentare l’Adda, prevede di abbassare il livello di altezza dell’intero percorso del canale Vacchelli a non più di 50 cm.
“È ovviamente comprensibile la necessità di alimentare il fiume Adda, dati grandi problemi di siccità che conosciamo – dice Piloni – ma ho voluto sottoporre alla Regione tutti i rischi ambientali che questa operazione comporta e che forse sono ben più gravi della motivazione che li ha spinti a prendere tale decisione”.
Piloni si riferisce a una specie che nel fiume Adda è ormai in via di estinzione e che invece ha trovato proprio in questo canale la sua culla ideale, si tratta della Trota Marmorata dell’Adda, una specie autoctona e unica al mondo che con l’abbassamento dell’acqua andrebbe sicuramente a estinguersi.
“Ho chiesto infine a che punto sia il confronto con i gestori degli impianti idroelettrici per ottenere una deroga al deflusso minimo vitale e poter attingere a una maggiore quantità d’acqua nei nostri territori, al fine di affrontare i gravi problemi di siccità di cui stiamo già vedendo i primi effetti e che si aggiungono alla nota emergenza sanitaria in corso che coinvolge anche il settore agroalimentare” conclude Piloni riferendosi a una questione sollevata anche dall’Autorità di bacino del fiume Po e da lui sottoposta in commissione Agricoltura, lo scorso 9 aprile.
Qui il testo dell’interrogazione:
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