La notizia del bonus del 30% per gli abbonamenti sulle quattro linee che interessano la nostra provincia, non è una buona notizia.
Non lo è perché significa che non sono stati rispettati gli standard minimi previsti dal contratto di servizio con Trenord.
I pendolari non vogliono i bonus. Vogliono arrivare in tranquillità sul posto di lavoro e in università, senza esaurire i permessi o perdere un’esame. E soprattutto senza perdere centinaia di ore della propria vita.
Eppure, chi “guida” la Regione, vuole proseguire questo contratto per altri 10 anni. Una scelta inspiegabile di fronte ad una situazione che non vede alcun segnale di miglioramento rispetto alla “cura” voluta dalla stessa Trenord più di un anno fa con la cancellazione di alcune corse sostituite con i bus.
I problemi ci sono ancora tutti e per risolverli serve una gara europea per l’individuazione di un gestore affidabile. Non bastano la bravura e la simpatia di Renato Pozzetto.
E se Trenord è in grado di competere con altre realtà, non dovrebbero avere paura di una gara.
Ai pendolari non interessa sapere chi gestisce il servizio. Vogliono poter utilizzare treni puntuali, puliti e sicuri.