Matteo Piloni/ Novembre 25, 2019/ Comunicati stampa, Politica del territorio e sul territorio, Rassegna stampa/ 0 comments

“Il 5 novembre scorso, insieme ai colleghi Lena e Degli Angeli, sono stato informato dall’assessore Gallera della volontà della giunta regionale di ridimensionare il reparto di terapia intensiva neonatale dell’Asst di Cremona.
Le motivazioni che ci sono state esposte riguardavano soprattutto i posti di terapia intensiva neonatale che, secondo la Giunta, non corrisponderebbero ai requisiti previsti dal livello nazionale.
A detta della Regione, l’Asst di Cremona dispone di 16 posti letto complessivi per il reparto neonatale, di cui 5 sono adibiti alla terapia intensiva, che in un anno risultano occupati solo per la metà, con un indice di saturazione del 52%.
Da qui la decisione della giunta regionale (e non del consiglio!) di adeguarsi alla normativa nazionale, indicando come soluzione futura le strutture di Brescia per i casi più critici di terapia intensiva neonatale, mantenendo la struttura attuale per i neonati sopra i 1500 grammi.
Tutte questioni che ci sono state illustrate prima che uscisse la delibera vera e propria, la quale però fa riferimento ai soli criteri per determinare la terapia intensiva e non a quelli per la terapia sub-intensiva, forse (il condizionale è d’obbligo) rimandandoli ad altri atti.
A tal proposito la lettera del Dott. Poggiani, ex primario della terapia Intensiva Neonatale di Cremona, solleva questioni di merito che necessitano di chiarimenti, a partire dai criteri che determinano una terapia sub-intensiva, non solo in riferimento ai numeri dei posti letto, ma anche ai servizi di cui deve disporre (per es. necessità ventilatorie, convulsioni o infusione di sostanze inotrope). E’ bene ricordare che nel corso del 2019 sono stati spesi circa 100mila euro proprio per la strumentazione relativa alla ventilazione che, a quanto pare, non sarà più utilizzata.
Perchè spendere allora questi soldi?
Inoltre va fatto notare che anche la Poliambulanza di Brescia non rispetta tutti i criteri previsti dalla normativa nazionale (DM70), a partire dal numero dei posti letto inferiore alle otto unità.
A questo proposito diventa fondamentale il punto della delibera che demanda alle Ats il compito di riconvertire i posti letto entro il 31 dicembre. Questa riconversione ritengo non possa avvenire senza prima chiarire i dati sui quali si basa la decisione della Regione che, ripeto, a noi è stata comunicata senza aver potuto visionare il contenuto della delibera.
Inoltre questa operazione dovrà assolutamente tenere conto della salvaguardia, oltre che del riconoscimento, delle professionalità della Terapia Intensiva Neonatale di Cremona e sgombrare il campo da ogni ombra sui rischi di veder depotenziato il punto nascite dell’Asst di Cremona, a vantaggio di altre strutture, magari private. Su questi passaggi pretendiamo dalla Regione la massima chiarezza”.

Così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni in merito alla recente delibera della Giunta regionale lombarda sulla Rete regionale per l’assistenza materno-neonatale che determina i requisiti e le sedi dei centri di medicina materno fetale ad elevata complessità assistenziale e i requisiti e le sedi dei centri di terapia intensiva neonatale.

Milano, 25 novembre 2019

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