La commissione sanità del Consiglio regionale ha approvato ieri mattina, con il voto favorevole del Pd, una risoluzione che impegna la Regione ad adoperarsi per trovare una soluzione a un problema che riguarda le tante fondazioni, ex-Ipab, perlopiù residenze socio-assistenziali per anziani: la riclassificazione degli immobili avvenuta ad opera dell’Agenzia delle entrate ha aumentato a dismisura le imposte a carico loro, peraltro penalizzandole fortemente rispetto alle poche ex Ipab che hanno scelto di diventare Aziende di servizi alla persona.
Questi enti sono Persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro, spesso fondazioni, e lo sono diventate in funzione del D.lgs 207 del 2001 che riordinava il settore. Solo otto ex Ipab in Lombardia hanno scelto di diventare ASP. Per tutte le altre, a partire dal 2011, in seguito a piccole modifiche strutturali, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a emettere contestazioni della classificazione catastale, da B/1 o B/2, relativa a “ospizi” o “case di cura e ospedali senza scopo di lucro”, a D/4, relativa a “case di cura e ospedali aventi fini di lucro”.
Per queste realtà, che pagano l’IRES in relazione alla rendita catastale degli immobili, ha significato aumentare le tasse dovute fino a dieci volte. Ne sono seguiti ricorsi, con risultati alterni, ma una pronuncia della Cassazione del 5 luglio 2018 ha dato ragione all’Agenzia delle entrate, aumentando la confusione e la preoccupazione degli operatori del settore.
La risoluzione chiede che la Regione si attivi presso il governo perché dia un’interpretazione autentica che vada in favore del riconoscimento a queste realtà del regime fiscale riconosciuto agli enti assistenziali senza fini di lucro, uniformandole alle realtà simili, come le ASP.
Il Pd, con il consigliere Matteo Piloni, sottolinea l’importanza di trovare presto una soluzione: “È dal 2003, con l’introduzione della legge regionale che recepiva la norma nazionale, che queste fondazioni sono soggette ad aggravi burocratici per vedersi riconosciute agevolazioni ed esenzioni a cui avevano sempre avuto diritto in quanto enti senza fini di lucro. La riclassificazione degli immobili è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei problemi emersi in questi anni e che fatalmente finiscono per gonfiare i costi di gestione e, di conseguenza, incidere sulle rette dei loro ospiti. È quindi importante che Regione Lombardia si faccia sentire a Roma, insieme alle altre Regioni, affinché venga riconosciuto loro il giusto regime fiscale”.
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