“Domani in tutto il mondo è stata organizzata una marcia con l’obiettivo di chiedere azioni concrete mirate alla salvaguardia dell’ambiente, per la mitigazione del surriscaldamento globale e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Anche la nostra regione, dove negli ultimi decenni diversi fattori hanno aumentato la frequenza di fenomeni estremi, avrebbe bisogno di una iniziativa concreta e immediata, per affrontare il problema della siccità”.
Il consigliere regionale del PD Matteo Piloni interviene alla vigilia della Giornata mondiale per il clima e in occasione dell’audizione, in commissione Agricoltura, dei direttori dei consorzi dell’Oglio, del Ticino e dell’Adda, in merito all’impatto sull’agricoltura e sulle aziende agricole dell’applicazione della nuova disciplina normativa del deflusso minimo vitale e dei deflussi ecologici.
“E’ di pochi giorni fa l’allarme lanciato dall’Anbi, l’Associazione nazionale consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, che segnala una situazione molto critica non solo per il fiume Po, ma per tutta l’area della Pianura Padana e non è meno preoccupante la situazione dei grandi laghi lombardi, i cui livelli sono ampiamente sotto la media stagionale” fa sapere Piloni che sollecita il rilancio di una iniziativa nata dodici anni fa ma mai attuata.
“Per superare la situazione, ormai cronica, di emergenza e passare ad una gestione consapevole ed integrata, la Regione Lombardia deve rilanciare quanto il patto per l’acqua: un patto nel quale definire il deflusso minimo vitale, a seconda dei territori e dei fruitori, concordando una mediazione con tutti i soggetti interessati – i gestori dei bacini idroelettrici, gli agricoltori, i sindacati, i consorzi – per prendersi precisi impegni e avviare nuove sperimentazioni che, ovviamente, devono essere supportate anche con le risorse necessarie”.
Il Patto per l’acqua fu promosso nel lontano febbraio del 2007 e istituito nel 2009, quando fu firmato dalla Regione Lombardia e dai rappresentanti degli Enti Pubblici, dagli utilizzatori idroelettrici e agricoli e dalle associazioni ambientaliste il documento che individuava le linee per un equilibrato uso della risorsa acqua, ma con il cambio di legislatura i lavori sono stati interrotti.
“In Italia e in Lombardia gli effetti dei cambiamenti climatici in agricoltura sono già evidenti: la gestione dell’emergenza in relazione a periodi di siccità e ad eventi atmosferici estremi, come alluvioni o gelate, è diventata sempre più frequente e la pianificazione e l’efficientamento nell’uso delle risorse idriche sempre più importante.
Quello a cui bisogna puntare è una GESTIONE EFFICACE DELLE RISORSE IDRICHE IN AGRICOLTURA, mettendo risorse per sostenere progetti e interventi sperimentali in grado di individuare aree e tecniche idonee allo sviluppo di metodi di irrigazione alternativi e innovativi, ed elaborare un nuovo “Piano Regionale di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio” per la Lombardia, che si rapporti con gli altri strumenti di pianificazione regionale e governo del territorio e del paesaggio.”
“Il 18 febbraio scorso l’assessore Rolfi ha presentato in Giunta una comunicazione sull’istituzione di un tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica, ma non è sufficiente. E’ invece il momento di rilanciare un patto per l’acqua, per evitare di rincorrere sempre le emergenze e migliorare davvero la gestione delle nostre acque per contribuire a migliorare l’ambiente – conclude Piloni.